Adozione a Distanza Kenya. Ecco l’accoglienza del cuore: la famiglia Poggiato dalla Val Sabbia a Nairobi per incontrare Nicole

Adozione a Distanza Kenya. Un incontro speciale quello tra la famiglia Poggiato e la piccola Nicole, avvenuto a migliaia di chilometri da casa. A raccontarcelo, Erika, responsabile dei progetti di Ai.Bi. in Kenya. E sì, perché Maria Teresa, Marco e i loro tre figli sono volati fino a Nairobi per conoscere la loro “sorellina a distanza” Nicole e tutta la sua famiglia.

Si sono appena incontrati eppure si conoscono da tempo. Da quando, un giorno, nella buca delle lettere è arrivata anche la busta di Amici dei Bambini. Dentro la foto della piccola Nicole e il racconto in breve di una vita di disagi, preoccupazioni e stenti. Ha inizio così un’altra adozione a distanza della famiglia Poggiato.

La famiglia Poggiato fa parte da sempre della grande famiglia Ai.Bi. e insieme ad altre famiglie volontarie, da dieci anni sono impegnati al Centro servizi alla famiglia “Pan di Zucchero” della Valsabbia. Una famiglia dove la solidarietà e l’impegno per l’altro e di casa, perché  L’adozione a Distanzasostengono da sempre i Poggiatoè un piccolo sforzo, ma determinante per cambiare la vita di ognuno di questi ragazzi che, altrimenti, probabilmente, sarebbero rimasti per sempre prigionieri della solitudine e dell’abbandono”.

Uno sforzo che li ha portati fino a Nairobi per conoscere i progetti di Amici dei Bambini e toccare con mano la loro adozione a distanza formato famiglia. Quando hanno scelto di adottare a distanza Nicole, i Poggiato sapevano, infatti, che oltre a darle la possibilità di continuare a frequentare la scuola primaria di Sancara, le avrebbero garantito di poter vivere a casa con la sua mamma e il fratellino più piccolo, Derrick.

Nicole è stata il dono di Ai.Bi. ed è arrivata nelle nostre vite solo a luglio quando abbiamo letto online sul sito il suo appello. Avevamo già deciso di venire in Kenya, uno dei Paesi che sosteniamo, ma Nicole ha aggiunto un grande valore a nostra scelta di adozione a distanza” raccontano i Poggiato.

E così, la prima tappa di questo viaggio nell’adozione a distanza di Ai.Bi. non poteva che essere la Scuola Primaria Sancare, presso la baraccopoli di Huruma. Qui gli alunni, reduci dalle semi-finali del Festival Nazionale di Musica delle scuole primarie del Paese, li hanno accolti con canti e balli, scortandoli fino all’abbraccio tanto atteso con la piccola Nicole e la sua famiglia. Entusiasta ed emozionata di questo incontro, Nicole li ha presi per mano e fatto visitare orgogliosa la scuola e la sua classe, mostrandogli quanto sia importante per lei studiare e quanto la sua mamma sia grata per il loro aiuto.

Poi tutti al Centro Shelter, un istituto che ospita 152 bambini provenienti da famiglie bisognose, molti orfani. Qui i Poggiato hanno trovato accoglienza per 5 giorni e 4 notti, in cui hanno condiviso un po’ della quotidianità dei bambini accolti scambiando racconti, storie, sorrisi e cimentandosi nelle attività del centro, dall’organizzazione di attività ricreative e giochi per i bambini fino al lavoro nell’orto.

L’educazione e lo studio” – raccontano i Poggiato – “per questi ragazzi sono tutto e Ai.Bi., attraverso l’adozione a distanza, garantisce anche questo. In questi giorni, qui al centro Shelter, abbiamo conosciuto un ragazzo, che ora fa il taxista e che è ha vissuto in questo istituto 10 anni fa. Ci ha detto  ripensando a quei tempi “Shelter è stata la mia casa”.”

La domenica tutti a messa in terra masai, in compagnia dei 34 bimbi della Casa Famiglia “Vijiji – Home of Light”– anche questa sostenuta nell’ambito del progetto Africa in Famiglia di Ai.Bi.. All’uscita dalla messa tutti al Parco Nazionale di Nairobi.

È stato toccante il momento del saluto, i bambini ed il personale ci hanno presi per mano formando un cerchio, pregando e ringraziandoci per la visita in modo molto sincero” ha detto Filippo, uno dei tre figli della famiglia Poggiato, agli operatori di Ai.Bi., commossi e grati per questa visita e per l’allegria e l’entusiasmo portati in dono ai bambini incontrati.

Prima di ripartire, anche Giovanni, l’altro dei tre figli, ha fatto una riflessione su quest’esperienza unica “  E’ stato giusto venire a capire da vicino cosa riesce a fare l’adozione a distanza di Ai.Bi. per i bambini soli, senza famiglia” per poi rivolgere un appello a tutti sostenitori a distanza “tutti coloro che come noi sostengono a distanza un bambino dovrebbero fare quest’esperienza!”

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