Adozione: non è un fatto privato, ma una buona notizia da urlare a gran voce!

Massimo Cecchetti, coordinatore Ai.Bi. Veneto: “Per accogliere un minore abbandonato non serve essere supereroi, ma persone giuste, che tendono l’orecchio al grido dell’abbandono”

Durante l’evento Io ci sono, tu ci sei…!, organizzato da i Piani di Zona del territorio ULSS Serenissima di Venezia, Massimo Cecchetti ha portato la sua esperienza di genitore accogliente e coordinatore di Ai.Bi. Veneto.

L’evento di Venezia

L’evento, parte di Dritti sui diritti, manifestazione voluta dal Comune di Venezia in collaborazione con tutte le realtà associative che si occupano di solidarietà e cittadinanza attiva, è  arrivata alla sua decima edizione e ha preso origine dal titolo di un libro di Giulia Rossi, presente all’incontro.
Alcuni interventi hanno voluto agganciarsi a fatti narrati nel libro, che aveva come ulteriore protagonista proprio la città di Mestre e i suoi quartieri, vivi di risorse, feriti da vulnerabilità e fragilità radicate ma che cercano riscatto.
Altri, invece, hanno puntato su temi quali: volontà di maggiore welfare di comunità, di sviluppo del dialogo tra le associazioni attive, creazione di rete vera tra i cittadini responsabili della propria città e l’Amministrazione comunale, interessata al coinvolgimento di sempre più volontari e semplici persone innamorate e interessate delle “cose del quartiere”.

L’esperienza di genitore accogliente e coordinatore di Ai.Bi.

Durante l’incontro, ha portato la sua esperienza di genitore accogliente e coordinatore di Ai.Bi. Veneto, Massimo Cecchetti:
“Nessuno, più di noi in Ai.Bi., ha confidenza con un vero club dei perdenti, quello dei bambini abbandonati. Loro sono quelli che nessuno vuole vedere, perché sono ai margini di ogni visibilità e sembra più ragionevole girare lo sguardo altrove, che essere costretti a dare una risposta al loro bisogno. E loro vogliono solo una mamma e un papà.
Per accoglierli non serve essere supereroi, ma persone giuste, che tendono l’orecchio al grido dell’abbandono.
Come da anni Ai.Bi. richiede, l’adozione non deve essere un ‘fatto privato’ ma una buona notizia condivisa e urlata a gran voce.”

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chiunque stesse considerando di aprirsi all’adozione internazionale o semplicemente desiderasse avere maggiori informazioni su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it