Adozione. I tre punti di Rosa Rosnati, per rendere le adozioni più sostenibili

Costruire equipe multi professionali, preparare e formare operatori e attivare percorsi di potenziamento e arricchimento genitoriale

È tempo di riaprire il dibattito su come far “riprendere fiato” alle adozioni, soprattutto a quelle internazionali, dopo gli anni infelici della gestione della Commissione Adozioni Internazionali da parte di Silvia Della Monica, seguiti poi dagli anni del Covid.

Come fare?
Rivediamo insieme le riflessioni del Presidente di Ai.Bi., Marco Griffini QUI per rilanciare il settore, utilizzando l’opportunità del recovery fund.

L’Italia, nonostante le tante difficoltà degli ultimi anni, in cui ha gravato anche l’emergenza Covid, è ancora oggi, il secondo Paese al mondo per numero di adozioni internazionali e “L’adozione internazionale può essere un’ottima opportunità per contribuire a costruire il futuro dell’Italia”. È necessaria però una riforma, che per essere efficace, dovrà tenere conto di dieci principi fondamentali, tra cui spiccano: meno burocrazia, bonus alle famiglie e dal 2021 la gratuità delle adozioni internazionali.

Adozione: i 3 punti di Rosa Rosnati

Per avere un’altra opinione autorevole, su cosa, sarebbe necessario fare, per rendere più sostenibili le adozioni internazionali, sul Sole 24 Ore leggiamo in un articolo a sua firma, quanto, Rosa Rosnati, ordinario di psicologia sociale e direttore del master di secondo livello “Affido e adozioni e nuove sfide dell’accoglienza familiare: aspetti clinici, sociali e giuridici” dell’Università Cattolica di Milano afferma.

La docente è partita dall’osservazione che nel 2019 in Italia, alla domanda che cosa avrebbero dovuto fare le coppie non fertili, la risposta (di amici) è stata per circa il 40% l’adozione, spiegando come oggi, questa percentuale con le tante difficoltà da affrontare, tra cui la pandemia, sarebbe sicuramente ridotta, come dimostra anche  il minor numero delle domande di adozione.

La domanda è: le adozioni sono sostenibili?

Vedendo i costi, i tanti impegni, l’assistenza medica, scolastica ecc. la  prima risposta sarebbe no, non sono sostenibili, ma la professoressa Rosnati, invita ad allargare lo sguardo sottolineando come i bambini privi di un contesto familiare adeguato siano una drammatica realtà che solo la risorsa famiglia può affrontare: “Come sappiamo dalle ricerche, i bambini che rimangono in istituto/comunità residenziale accumulano un ritardo molto consistente nella crescita psicofisica (peso, altezza e circonferenza cranica), nello sviluppo cognitivo (quoziente intellettivo) e nella capacità di instaurare un legame di attaccamento quando sono confrontati con i bambini collocati in famiglia adottiva. L’adozione è infatti capace di cambiare in modo significativo l’itinerario di crescita di questi bambini”.

Bisogna rendere le adozioni più sostenibili. Ma come fare?

Secondo Rosnati occorre in primo luogo snellire i tempi burocratici, ma questo è una questione legata molto ai Paesi di origine dei minori.

Per rendere le adozioni sostenibili è necessario intervenire sul “post-adozione” in tre punti:

(1) “Costruire equipe multi professionali formate dallo psicologo per la famiglia, per l’età evolutiva il pedagogista, il neuropsichiatra e il pediatra, a cui i genitori possano fare riferimento, per affrontare problematiche e progettare interventi efficaci”.

(2) “Il secondo tema è la formazione e la preparazione degli operatori“.

 (3) “Attivare percorsi di potenziamento e arricchimento genitoriale, per gruppi di genitori adottivi o misti. il tutto per avere reti tra genitori, il contesto sociale e i servizi, oltre che arricchire le loro competenze”.

Quanto detto richiede che tutti noi ci si renda conto che le adozioni sono già da oggi una evidente risposta alle necessità di una società destinata ad entrare in crisi per il bassissimo indice di fertilità, oltre che un atto d’amore per i minori  soli in attesa di essere accolti tra le braccia di una mamma e di un papà.

Chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni sull’adozione internazionale o partecipare ad un incontro informativo gratuito può visitare la pagina dedicata QUI