Adozione Internazionale. Blundo (Movimento 5 stelle ) “Il caso Airone sintomo dello stato di confusione della attuale gestione della CAI”

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Il caso di Airone Onlus, l’ente a cui la Cai ha revocato (il 19 marzo 2013) l’autorizzazione con conseguente cancellazione dall’albo degli enti autorizzati, ma che, non curante della delibera, avrebbe proseguito a operare, continua a fare parlare di se’.

Dopo, infatti, l’interrogazione presentata a Palazzo Madama (lo scorso 20 maggio) dal senatore Aldo Di Biagio (Area Popolare), a domandarsi come ciò sia possibile sono questa volta il vicepresidente della commissione bicamerale infanzia Enza Blundo (Movimento5Stelle),  e altri 12 senatori della stessa area che lo scorso 16 luglio hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio dei Ministri.

I “grillini” chiedono come sia possibile che nel report del Centro Adozioni della Asl di Brescia sulle adozioni internazionali effettuate nel 2014, tra gli enti autorizzati che hanno “seguito il maggior numero di adozioni” sia presente anche un ente la cui attività era stata sospesa, con provvedimento della Commissione Adozioni Internazionali?

Blundo e gli altri 12 senatori dichiarano che l’effettiva violazione della delibera della CAI del 19 marzo 2013 da parte di Airone onlus costituirebbe il sintomo dello stato di confusione che sembra caratterizzare l’attuale gestione della stessa Commissione per le adozioni internazionali, al punto da non saper garantire il rispetto da parte degli enti accreditati delle sue indicazioni”.

Inoltre, la violazione di una delibera di un organo della Presidenza del Consiglio dei ministri come la CAI – continuano nell’interrogazione – mette seriamente a rischio anche il grado di affidabilità delle istituzioni da parte della società civile e in questo caso delle coppie interessate all’adozione”.

Di seguito il testo integrale dell’interrogazione (4/04295)

Al Presidente del Consiglio dei ministri – Premesso che:

nel 2013 l’istituto dell’adozione internazionale ha interessato 2.825 bambini di 56 Paesi, di cui 2.291 sono stati adottati da famiglie italiane che hanno dovuto sborsare mediamente in 4 anni circa 25.000 euro. Il percorso che porta, o che dovrebbe portare, all’adozione è tortuoso e complesso al punto che molte coppie si arrendono strada facendo, a causa degli esponenziali aumenti dei costi, delle lungaggini burocratiche, dell’inaffidabilità o scarsa professionalità di alcuni degli enti accreditati all’avvio e alla gestione delle pratiche di adozione; in riferimento a quest’ultimo aspetto, secondo quanto su “Panorama” del 9 aprile 2014, nel biennio 2011-2012 30 coppie italiane si sono rivolte all’ente Airone onlus, con sede ad Albenga (Savona), avviando le pratiche per un’adozione internazionale in Kirghizistan, Paese dell’Asia centrale. Dopo avere sborsato cifre intorno ai 15.000 euro, le coppie appena giunte nella capitale Biskek hanno trovato una situazione completamente differente rispetto a quanto era stato loro prospettato da Airone onlus prima della partenza. A fronte delle gravi condizioni di salute di alcuni dei bambini da adottare, il referente locale di Airone ha proposto alle coppie alcune scandalose e illegali “soluzioni di ripiego”, come la strada dell’utero in affitto o dell’adozione di bambini mediante versamenti in nero di denaro. Condotte gravemente illecite che hanno portato al successivo arresto del Ministro dello sviluppo sociale del Kirghizistan Ravshan Sabirov, della referente kirghisa di Airone onlus, Venera Zakirova, e alla fuga di un altro referente, Alexander Anghelidi, ancora latitante, nonché all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Savona; attualmente presso il tribunale di Biskek è in corso un processo penale e, sempre a quanto risulta agli interroganti, Airone onlus sarebbe indagata anche dalle autorità del Kirghizistan. In un’intervista rilasciata al settimanale “Panorama” il 7 aprile 2014 uno dei legali delle coppie truffate ha sostenuto che “le responsabilità di Airone sono evidenti per aver messo le coppie nelle mani di un delinquente”.

Inoltre, il legale ha sostenuto come “il governo del Kirghizistan ha confermato che le bambine non erano adottabili perché avevano una mamma biologica”. Qualora si fosse proceduto in tal senso la coppia da lui assistita e, probabilmente, anche altre sarebbero incredibilmente andate incontro al reato di sottrazione di minori e traffico internazionale di bambini;

considerato che dall’ultima relazione prodotta dal centro adozioni della Asl di Brescia, relativa alle attività e ai dati delle adozioni per l’anno 2014, risulta agli interroganti che Airone onlus sia non solo ancora in attività, ma che addirittura abbia gestito un elevato numero di pratiche adottive, nonostante la Commissione per le adozioni internazionali (CAI) avesse, con delibera 19 marzo 2013, revocato l’autorizzazione ad operare. Essendo la data della delibera precedente a quelle cui, nella relazione, vengono riferite le procedure adottive seguite dall’ente Airone sorge, a parere degli interroganti, la necessità di verificare se i dati diffusi dal centro adozioni della Asl di Brescia rivelino o meno una violazione della revoca, con conseguente illegittimità delle procedure adottive portate avanti dalla stessa organizzazione; ritenuto che a giudizio degli interroganti l’effettiva violazione della delibera della CAI del 19 marzo 2013 da parte di Airone onlus costituirebbe il sintomo dello stato di confusione che sembra caratterizzare l’attuale gestione della stessa Commissione per le adozioni internazionali, al punto da non saper garantire il rispetto da parte degli enti accreditati delle sue indicazioni. Inoltre, la violazione di una delibera di un organo della Presidenza del Consiglio dei ministri come la CAI mette seriamente a rischio anche il grado di affidabilità delle istituzioni da parte della società civile e in questo caso delle coppie interessate all’adozione, si chiede di sapere:

se e quando il Presidente del Consiglio dei ministri intenda verificare, attraverso gli organi

competenti, la sussistenza dell’ipotetica violazione dei provvedimenti della CAI da parte di Airone onlus;

quali siano i meccanismi di monitoraggio e verifica posti attualmente in essere dalla Commissione per le adozioni internazionali, al fine di attestare il corretto operato degli enti accreditati e se siano allo studio iniziative, anche di carattere normativo, volte a rafforzare ab origine i requisiti che ogni ente deve necessariamente sostenere ai fini dell’accreditamento;

se e quali iniziative il Governo abbia già messo in campo per assistere moralmente ed economicamente le coppie vittime dei falsi iter adottivi consumatisi in Kirghizistan da maggio a luglio 2012, e quali decisioni intenda prendere in futuro qualora la situazione richieda ulteriori interventi.