Adozione Internazionale. Perché cercate coppie per il Brasile?

È doloroso ricevere segnalazioni da un Paese e non riuscire a trovare famiglie disponibili ad accogliere i minori che hanno bisogno. Per questo c’è bisogno di comunicare e di raccontare le loro storie. Con l’aiuto di tutti

Buongiorno,
seguo spesso e con interesse gli articoli che pubblicate sul vostro sito e mi ha colpito quello sulla ricerca di famiglie disponibili ad adottare in Brasile. Siccome non compaiono spesso articoli di questo genere, mi sono chiesta: come mai cercate coppie proprio per questo Paese?
Grazie per la vostra risposta. Un cordiale saluto
Laura

Gentile Laura,
prima di tutto grazie a lei per l’attenzione dimostrata nella consultazione del sito di Ai.Bi. e delle relative news.
Rispetto allo specifico articolo da lei indicato, pubblicato l’1 dicembre 2022, abbiamo deciso di rivolgere un appello alle coppie italiane a candidarsi per l’adozione in Brasile, ovviamente se in possesso del decreto d’idoneità rilasciato da un Tribunali per i minorenni, perché il Paese sta facendo un grande e importante lavoro per trovare famiglie ai minori abbandonati. I minori sono tanti e le famiglie disponibili per accoglierli in adozione nazionale non sono abbastanza. Mentre noi, da parte nostra, anche volendo collaborare, in questo momento abbiamo poche coppie nella lista d’attesa per il Brasile.
Sappiamo bene che l’adozione internazionale, secondo il principio di sussidiarietà espresso nella Convenzione de l’Aja siglata del 1993, è consentita solo se per quel bambino non si è trovata, dopo aver tentato il possibile, una famiglia del suo Paese d’origine disposta ad accoglierlo. Ed è da questo principio che tutte le coppie dovrebbero farsi “guidare”, proprio come lo facciamo noi enti autorizzati. Tutti i minori hanno il diritto di essere figli ed è nostro dovere fare di tutto per collaborare il più possibile a questo scopo con le autorità straniere, perché è per questo che nasce l’istituto dell’adozione.

Tempi più rapidi per quei Paesi che esprimono una specifica richiesta

Si parla spesso di tempi lunghi per un’adozione ma, quando questa risponde alle richieste di un’autorità straniera, è invece un’adozione che termina in tempi ragionevoli.
Le coppie hanno un desiderio iniziale che è legittimo e naturale, ma spesso lontano dalla realtà. Il compito dei servizi sociali che li accompagnano nel percorso di valutazione e, poi, quello degli enti autorizzati, è di far passare la coppia da un’adozione immaginata e sognata, a quella reale.
Ed è qui che torniamo al perché di un appello per adottare in Brasile: attualmente sono tanti i minori che, non avendo trovato una famiglia nel loro Paese tramite l’adozione nazionale, e ancor prima attraverso i tentativi di reinserimento familiare, avrebbero bisogno di un’adozione internazionale e che, con un iter ragionevole, potrebbero arrivare in Italia, ma forse sono lontani dall’immaginario (almeno iniziale) delle coppie che intendono adottare. Si tratta quasi sempre di fratrie di due, tre, a volte quattro fratelli, in cui il più grande ha almeno 10-11 anni, spesso anche 12. Se si tratta di minori soli, spesso hanno almeno 11-12 anni.
In tutti questi casi, raramente capita di trovare problemi fisici, ma spesso i minori presentano deficit scolastici, più che altro per la mancanza di punti di riferimento che li possano guidare negli studi. Tanti hanno alle spalle storie di maltrattamenti e abusi, ma hanno anche già fatto nel loro paese un percorso di consapevolezza e terapia e sono pronti a essere inseriti in famiglia e iniziare la loro vita da figli. Stiamo parlando di minori che hanno un alto grado di resilienza e che a differenza degli adulti hanno molte risorse per affrontare quanto accaduto e aprirsi a una nuova e meravigliosa vita.

La proficua collaborazione con i servizi per quanto riguarda l’adozione in Brasile

I servizi sociali in Brasile lavorano molto bene, accompagnano i minori nel percorso di superamento del lutto dell’abbandono e delle problematiche associate, ed è possibile chiedere aggiornamenti quando arriva la scheda di abbinamento perché c’è grande collaborazione nella ricerca di famiglie adottive e la consapevolezza che più informazioni si danno più la famiglia ha un quadro della situazione che l’attende e può prepararsi adeguatamente, con il supporto dell’ente autorizzato.
Cara Laura, ricevere le segnalazioni dal Paese e non riuscire a trovare una famiglia per quei minori, è molto frustrante, ed è per questo che abbiamo bisogno di dargli voce tramite le news sul nostro sito.
Proprio dopo la pubblicazione dell’articolo da lei citato, abbiamo ricevuto decine di mail e telefonate, soprattutto da coppie all’inizio del percorso di adozione che forse, poi, si ricorderanno di quella news e del Brasile nel momento in cui avranno ottenuto il decreto di idoneità.
Spero di essere riuscita a spiegare perché a dicembre abbiamo pubblicato quell’articolo sul Brasile, e spero che il Brasile le sia entrato un po’ nel cuore tanto da decidere di aiutarci a fare passaparola per fare arrivare questo messaggio ai cuori di possibili mamme e papà.

Antonella Spadafora
Desk Adozione Internazionale Ai.Bi. in Brasile