Il congedo parentale  può essere utilizzato da mamma e papà entro i primi 12 anni dall’ingresso del bambino in famiglia

Sergei è un bel bimbo di 11 anni, abbinato alla sua mamma ed al suo papà quando aveva 9 anni compiuti e arrivato in Italia all’età di 10 anni.

Sergei è considerato nel mondo dell’adozione “un bambino grande” pur essendo ancora piccolo. Desiderava così tanto essere adottato e, quando ha incontrato i suoi genitori adottivi, si è buttato anima e corpo in questa nuova relazione.

Carla e Matteo, i suoi genitori, hanno raccontato che ci ha messo un po’ di tempo per chiamarli mamma e papà, ma poi si è affidato dimostrandogli il suo affetto anche fisicamente (baci, abbracci, piombava nel lettone quasi ogni notte).

La lingua e la comunicazione non sono state un problema, i suoi genitori parlavano qualche parola di russo (avevano fatto un corso) e lui dopo qualche mese dialogava con loro tranquillamente.

Vladimir è arrivato in estate e quindi ha avuto un po’ di tempo per ambientarsi prima di andare a scuola (l’hanno sostenuto con lezioni private).

Per imparare a conoscersi, entrare in sintonia… creare una relazione solida, Carla e Matteo hanno sottolineato l’importanza che all’inizio, almeno uno dei due genitori dedichi un periodo di tempo esclusivo al bambino. Carla ha preso infatti 6 mesi di congedo dopo la maternità obbligatoria.

 Il congedo parentale per le coppie adottive

I genitori naturali, affidatari e adottivi per prendersi cura dei “nuovi arrivati” in famiglia, possono godere al termine del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro del congedo parentale.

Tale misura “facoltativa” permette ai genitori, di godere di un ulteriore periodo di astensione dal lavoro, percependo dall’Inps un’indennità economica sostitutiva, in parte, della propria retribuzione.

Questa misura può essere utilizzata da mamma e papà entro i primi 12 anni dall’ingresso del bambino in famiglia per un periodo complessivo tra i due genitori non superiore ai 10 mesi, fruibile da entrambi anche contemporaneamente.