Adozione internazionale. Non si sono fatti toccare dalla paura. E ha vinto l’amore

L’unica richiesta di una coppia di fronte all’abbinamento: “Dove dobbiamo firmare?”

Dove dobbiamo firmare?. Questa è stata l’unica domanda che una famiglia ha posto all’operatrice di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, al momento dell’abbinamento con il bimbo cinese che avrebbero accolto nella propria famiglia. Nel loro caso si trattava del secondo figlio, dopo quello arrivato cinque anni prima, sempre dalla Repubblica Popolare Cinese.

Sì, il secondo. Perché le famiglie eccezionali ci sono, esistono davvero. Eppure non si deve essere supereroi per accogliere un bimbo abbandonato. Basta leggere con cura la scheda di presentazione, guardare in quella fotografia gli occhietti vispi di un bambino che chiede solo l’amore di una mamma, di un papà e, magari, di un fratellino e lasciarsi guidare da ciò che ha più importanza.

A quel punto l’abbinamento diventa del tutto naturale e semplice. Perché il miracolo dell’adozione internazionale, in quel preciso istante, prende il suo corso. E fa vincere ogni paura. Come quella delle coppie che, invece, alle volte fanno un passo indietro, perché vinte dai propri timori e insensibili al timore del bambino di non poter tornare “figlio”.

Ma, nel caso di questa coppia, la paura non ha vinto. Ha vinto l’amore.