Adozione Internazionale. “Mio papà è a casa malato: un problema per l’idoneità?”

A partire dalla domanda di Rebecca raccontiamo di come sono valutate le situazioni familiari e personali nel determinare l’idoneità o meno all’adozione

Nel percorso emotivo e burocratico dell’adozione internazionale, molte famiglie si trovano a fronteggiare situazioni complesse che potrebbero influenzare il processo di idoneità. La storia di Rebecca, che si trova a conciliare il ruolo di caregiver per il padre malato con il desiderio di diventare madre adottiva, solleva questioni delicate e profonde.

La domanda di Rebecca

Buongiorno,
mi chiamo Rebecca. Con mio marito stiamo valutando da tempo la possibilità di intraprendere il percorso di un’adozione internazionale.
Al momento, però, mi devo occupare anche di mio padre. È molto malato e non può spostarsi da casa.
In quale modo sarà valutata questa condizione dai servizi nel percorso per l’idoneità?
Grazie,
Rebecca

L’indagine dei servizi

Gentile Rebecca,
per rispondere alla sua domanda è necessario fare una doverosa premessa.
L’indagine dei servizi è finalizzata a conoscere l’idoneità ad adottare e non all’idoneità di essere genitori.
La differenza può sembrare sottile ma è in realtà molto importante.
Ciò che i servizi cercano di capire nel percorso è se una coppia adottiva è pronta per accogliere un bambino abbandonato con tutto il “carico” che ciò comporta.

Affrontare la genitorialità

Essere genitori adottivi significa accogliere un bambino con una storia di abbandono, ma anche di maltrattamenti e abusi, che fanno si che un genitore debba essere preparato ad affrontare questo tipo di genitorialità.
Lo studio di coppia mira quindi a conoscere una coppia e a valutare le potenzialità genitoriali raccogliendo informazioni sulla storia personale, familiare e sociale.
Alla luce di quanto detto prima i servizi non possono, nel valutare le coppie, focalizzarsi su un  unico elemento (per esempio, la malattia di uno dei due coniugi, un precedente penale, etc.) ma devono avere una visione d’insieme per capire come questo elemento “negativo” incide sulla capacità adottiva della coppia.

Essere caregiver e genitore adottivo

Tornando alla sua situazione, sicuramente il fatto che lei sia caregiver di suo padre sarà argomento trattato durante gli incontri con i servizi.
Cercheranno di capire come questa situazione impatta sulla vostra vita di coppia e sulla sua vita, sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista emotivo.
Si farà anche un lavoro sul “futuro”: come vi immaginate di gestire questa situazione con l’arrivo di un minore? Ma anche come pensate di gestire la situazione durante i viaggi che potrebbero essere necessari.
Concludendo possiamo dire che sicuramente questa circostanza sarà oggetto di trattazione durante i colloqui ma da sola non può essere considerata come preclusiva dell’idoneità ad adottare.
Un eventuale diniego d’idoneità basato esclusivamente su questo elemento potrebbe essere oggetto di contestazione da parte vostra in Corte d’appello.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it