Adozione internazionale. Repubblica Democratica del Congo: telefonata di Obama a Kabila

obamaLa questione delle adozioni sospese in Congo al centro della telefonata tra il Presidente degli Usa, Barack Obama e il presidente della RDC Joseph Kabila. Nella conversazione, avvenuta il 31 marzo, Obama ha sollecitato una risoluzione tempestiva del blocco vigente dal 2013 nella Rdcche tiene con il fiato sospeso centinaia di famiglie americane ed europee. Questa telefonata è l’ultimo passaggio in ordine di tempo di un costante lavoro che Obama sta pubblicamente affrontando per risolvere la situazione

L’auspicio è che questo intervento sia determinante per la definitiva soluzione del blocco delle adozioni internazionali nel Paese africano che dura ormai da 18 mesi. E’ un segnale di un imminente sblocco, magari già entro Pasqua?

E’ dal 25 settembre 2013 che Kinshasa ha sospeso il rilascio di autorizzazioni di uscita per  i bambini congolesi adottati.

Nel corso della telefonata Obama e Kabila hanno affrontato anche altre questioni. Il presidente Usa hasottolineato l’importanza di elezioni tempestive, credibili e pacifiche che rispettino la costituzione della RDC e proteggano i diritti di tutti i cittadini del Congo.

L’inquilino della Casa Bianca ha preso atto di quanto fatto dal Presidente Kabila che come leader ha portato il proprio Paese fuori dalla guerra e lo ha avviato a un percorso di continuo progresso democratico che verrebbe consolidato da elezioni libere e regolari nel 2016.

Obama ha assicurato che gli Stati Uniti continueranno l’ impegno nella RDC durante il processo elettorale, anche attraverso la nomina di un nuovo inviato speciale degli USA per la regione dei Grandi Laghi africani e per la RDC.

I due leader hanno riaffermato il loro impegno comune per porre fine alla minaccia dei gruppi armati, in particolare le Forze Democratiche per la Liberazione del Rwanda (FDLR).

Il Presidente ha incoraggiato la cooperazione tra le forze armate della RDC e la Missione di stabilizzazione dell’ONU in Congo in operazioni contro le FDLR.

Fonte: Whitehouse.gov