Adozione internazionale. Storie di giovani adottati. “Io li chiamavo mamma e papà ma per tanto tempo non li ho sentiti i miei veri genitori ”

Non abbiate paura di adottare e soprattutto non abbiate paura di adottare un bambino quasi adolescente. “Siamo sempre bambini”. Questa è la profonda riflessione e il dolce invito di Paola (nome di fantasia), una ragazza ventenne ma soprattutto una figlia. Adottata quando aveva 11 anni con Ai.Bi. in Brasile da una coppia di Salerno, con grande tranquillità e piena di emozione, durante un incontro del gruppo di famiglie locali, ha invitato le coppie presenti a non aver paura dell’età “Siamo noi bambini di qualsiasi età ad aver paura e ad aver bisogno che voi ci tranquillizziate”.

Ha incitato ad andare avanti, riconoscendo che sicuramente per un bambino l’adozione non è un percorso facile “io chiamavo mamma e papà i miei genitori ma per tanto tempo non li ho sentiti mamma e papà” e poi ha concluso dicendo “ringrazio ogni giorno Dio che mi ha fatto vivere questa meravigliosa esperienza che è stata l’adozione e ringrazio Dio per avermi dato due genitori quando io, ad 11 anni, stavo perdendo le speranze perché in Brasile tutti mi dicevano sei troppo grande”.

Paola ha lasciato in Brasile una sorella più grande che non ha voluto essere adottata e con cui però si sente sempre (lei sposata con figli) “mi sono sentita un po’ in colpa per averla lasciata ma io desideravo tanto sentirmi figlia e avere una mamma ed un papà”.

Si è iscritta a giurisprudenza (ha fatto il salto a scuola di due anni con grande caparbietà recuperando il gap scolastico che aveva lì in Brasile) perché il suo sogno è quello di “tutelare i bambini proprio come io sono stata tutelata grazie all’adozione”

Ancora una volta un inno a questa grande forma di accoglienza che è l’adozione attraverso le parole dei protagonisti, quei protagonisti che son ritornati a sentirsi bambini, amati, rispettati e soprattutto figli.  Perché l’adozione è una cosa meravigliosa.