Adozione. Prima dell’arrivo di nostro figlio speravamo che i minuti scorressero il più velocemente possibile…

Come cambia la percezione del tempo! Prima dell’arrivo di nostro figlio speravamo che i minuti scorressero il più velocemente possibile. Da circa un mese siamo in Italia insieme e, adesso, le giornate finiscono troppo in fretta!

Ci presentiamo, siamo Susanna e Antonello, (nomi di fantasia) e siamo una coppia che ha atteso tanto tempo prima di poter abbracciare il proprio figlio. Il nostro iter, infatti, è iniziato prima del covid e la chiusura del Paese di origine di nostro figlio, per fermare il dilagare dei contagi, ha penalizzato anche i viaggi delle adozioni. Questo ha inciso parecchio sulla nostra vita e felicità insieme, ma ora ci stiamo riprendendo tutto ciò che la burocrazia e il virus ci hanno tolto.

Adozione Internazionale: semplici attimi di quotidiana felicità…

Le giornate iniziano presto e, anche se mio marito non può esimersi dall’andare in ufficio, cerca di trascorrere tutti i momenti insieme. Torna a pranzo anche solo per stare con noi pochi minuti della sua pausa. Cosa che prima non faceva. Esce al mattino per raggiungere il lavoro all’ultimo e torna di corsa a casa, per non perdere nessun attimo della vita in famiglia.

Io, che sono in maternità, mi godo ogni istante di questa gioia e organizzo le mie giornate per giocare e stare con mio figlio. A volte tocca portarlo in uffici pubblici per presentare scartoffie qua e là, per la sua registrazione, ma cerchiamo di rendere piacevoli anche queste uscite.

Vivere il mattino con i ritmi della vita a tre… che emozione!

La cosa più emozionante è il vivere il mattino, coi ritmi della vita a tre.

Non ha paragoni la bellezza di sentire che ci cerca appena si sveglia – ancora col fuso orario anticipato- per venire nel lettone, cosa che ha iniziato a fare fin dal primo giorno in cui siamo diventati famiglia. Vederlo dormire tra noi, che ci guardiamo felici e osserviamo la sua serenità è gioia pura. Passiamo mezz’ore intere a contemplarlo e a notare le buffe posizioni che assume mentre dorme sereno.

Rimaniamo incantati dai suoi capelli biondissimi scompigliati dal cuscino e ascoltiamo il respiro (che ci pare proprio sereno) di chi si abbandona al sonno consapevole che al mattino troverà la mamma al suo fianco.

E poi, con una nostra complice risata “silenziosa”, lo vediamo infilarsi il dito in bocca, retaggio di una usanza consolatoria troppo utilizzata in istituto, ma che piano piano sta sparendo.

A volte mio marito deve lasciare questo spettacolo per prepararsi e andare al lavoro, ma io resto accanto a mio figlio e posso ammirare gli stiracchiamenti, il risveglio lento e i tentativi di aprire con fatica gli occhi. Occhi che mi vedono subito e sorridono e credo sappiano che sono qui per sempre, per stringerlo forte e fargli tante coccole. Molte e intense coccole, per minuti, ore e lunghi, interminabili momenti da vivere con amore.

Mamma Susanna 

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