Un “Sì” tra sogni di adozione. La proposta di matrimonio negli uffici di Ai.Bi.

Può capitare anche questo nella vita di una coppia: scoprire in un ufficio di un ente autorizzato che per adottare è necessario essere sposati… e allora leggete che succede…

Ci chiamano cicogne (per fortuna non “cavoli”) e in effetti noi operatori di Amici dei Bambini viviamo esperienze di ogni tipo nei nostri uffici.
Perché le sedi di Ai.Bi. sono il luogo in cui nascono famiglie, crescono speranze, si realizzano sogni, si vivono emozioni di ogni tipo e le si condivide in un clima di relazione profonda e sincera.
Quanto accaduto in Ai.Bi. a Bolzano (a quanto ne sappiamo) non era mai successo prima in una delle nostre sedi e crediamo valga la pena condividere anche questa bellissima esperienza.

L’idea di famiglia e la malattia

Quando si pensa a una proposta di matrimonio, solitamente ci si immagina tramonti mozzafiato, una location magica e significativa per la coppia, un anello e musica romantica di sottofondo…
Michela invece ci racconta di aver incontrato una coppia di conviventi da quasi dieci anni.
Uno dei due in passato ha dovuto fare i conti con una malattia oncologica e i desideri di genitorialità sono stati accantonati per un po’, per affrontare sfide mediche.
Ma dopo più di sette anni di quel che viene chiamato “oblio oncologico” (che avevamo già trattato in precedenza: Adozione internazionale. L’Oblio oncologico vale solo in Italia?) la coppia scopre solo all’incontro informativo primi passi, che ha la possibilità di iniziare un iter adottivo, senza problemi di alcun tipo.

Un incontro informativo chiarificatore

La coppia aveva incontrato Michela, referente della sede altoatesina di Amici dei Bambini per avere informazioni generali sull’adozione e per comprendere se e come muoversi, anche facendo i conti con ciò che è stato vissuto da uno dei due, paziente guarito dal cancro, avendo timore che questa malattia avrebbe impedito loro di accedere al percorso adottivo.
La coppia non aveva mai affrontato davvero l’idea di adottare, credendo di non poterlo fare a causa del tumore ed era arrivata ad Ai.Bi. convinta di ricevere una porta in faccia.

…e invece

Avendo ricevuto tutte le chiare informazioni dalla nostra assistente sociale di Bolzano, la sorpresa di poter diventare genitori, dopo varie sofferenze di salute, ha portato la coppia a comprendere che in realtà possono procedere, ma l’unica cosa che manca è il matrimonio. Infatti per la legge italiana solo le coppie sposate sono tenute ad adottare. Quindi tolta di mezzo la paura di essere rifiutati per le condizioni fisiche superate, Michela racconta di aver visto gli occhi illuminarsi, il sorriso stamparsi sui loro volti e la speranza riaccendersi in una coppia che, ignara della realtà, credeva di dover mettere in un cassetto la voglia di famiglia.

Il finale più commovente

Al termine dell’incontro, con questa nuova visione positiva davanti a loro, con una voglia nuova e sincera di intraprendere insieme un nuovo migliore cammino, prima di salutare l’operatrice delle adozioni, il marito ha afferrato la mano della fedele compagna, si è inginocchiato e ha pronunciato le parole più dolci:
“Ora guardiamo a una nuova sfida, ma piena di gioia e da affrontare con tutto l’amore di cui siamo depositari. Per adottare dobbiamo sposarci, bene, allora vuoi sposarmi?”

Il posto più adatto per chiedere la mano alla futura moglie

Non troviamo le parole per raccontare i brividi che questa proposta di matrimonio ha suscitato (e le lacrime di felicità che rigavano il viso della fidanzata), ma forse non poteva esistere momento migliore e sede più significativa.
Testimoni di questo romantico gesto oltre a Michela, anche le fotografie alle pareti che ritraggono famiglie al completo, poster di bambini felici perché diventati figli, album di storie a lieto fine e faldoni di relazioni di post adozione dove si parla della bellezza dell’adozione e di dolori personali vinti dall’amore.
Location migliore non ne conosciamo!

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it Dona per il Fondo Accoglienza Bambini Abbandonati