Adozione internazionale. “Purtroppo noi non possiamo adottare perché abbiamo un figlio piccolo”

A volte basta una telefonata per mettersi in ascolto di un bisogno e per accompagnare una coppia, con cortesia e attenzione, verso il possibile inizio di un nuovo meraviglioso cammino

Normalmente, rispondere al telefono è una di quelle azioni che si eseguono più in automatico e si danno per scontate: può capitare di farlo anche una decina di volte al giorno, se non di più e, grazie agli smartphone, può succedere in ogni luogo e in ogni situazione. Eppure, a volte, rispondere al telefono è un’azione importantissima, che permette di ascoltare gli altri e accompagnarli con cortesia e attenzione nel trovare la risposta a un proprio bisogno.
Succede così agli operatori di Ai.Bi., che tante volte si trovano di fronte a domande che più che una risposta cercano la condivisione di un desiderio o la comprensione di un bisogno.

La telefonata di una coppia interessata all’adozione

“Buongiorno sono Maria Rossi, con mio marito pensavamo di accogliere un bambino dalla Bielorussia, potete aiutarci?”
Referente di Ai.Bi.: “Buongiorno Maria, in Ai.Bi. facciamo attività di adozione internazionale in Federazione Russia, in altri paesi dell’Est Europa e in tutto il mondo. I progetti di accoglienza per bambini in arrivo dalla Bielorussia soono gestiti da altre associazioni”
Signora Maria: “La ringrazio, purtroppo noi non possiamo adottare perché abbiamo un figlio piccolo”
Referente di Ai.Bi.: “Mi scusi signora, ma la presenza di un figlio non è un ostacolo all’adozione nazionale o internazionale. Quanti anni ha il bambino?”
“7 anni. Pensiamo che sia complesso intraprendere un viaggio all’estero con lui, mentre l’adozione nazionale non crediamo sia possibile per assenza di bambini”
“Capisco, però, secondo la nostra esperienza, il viaggio all’estero è gestibile con un bambino. Anzi, è anche un momento importante per fare famiglia. Certo dipende dalla vostra organizzazione, ma il bambino può essere un ponte positivo per il rapporto con vostri figli adottivi. Sull’adozione nazionale invece, in Italia vengono adottati 1000/1300 bambini l’anno. È vero che le richieste sono tante, ma anche in adozione nazionale c’è una possibilità per voi. La cosa importante, però, prima di tutto, è che voi capiate quali sono le vostre disponibilità. L’affido di un bambino, per esempio durante il periodo dell’estate, è cosa ben diversa da un’adozione. Ma se il vostro desiderio è quello di una nuova genitorialità, da quello che mi ha detto mi pare che possiate avere le caratteristiche per poter adottare, sia a livello nazionale, sia internazionale. L’età del bambino non è un vincolo che impedisce l’adozione: il diritto di primogenitura suggerisce che i bambini che entreranno con l’adozione in famiglia siano più piccoli dei figli già presenti, ma questo vuole semplicemente dire che, quando completerete il percorso con il tribunale per i minorenni per arrivare all’idoneità, potrete adottare un bambino di 7 / 8 anni”.
“La ringrazio molto. Per noi è importante sapere di avere un’opportunità di adozione che ci sembrava impossibile. Ci potrebbe indicare dei luoghi in cui approfondire il tema?”
“Certo, sono contento che si apra uno spiraglio nel vostro percorso. Per proseguire, potreste provare a seguire un incontro del Faris, la Scuola di Relazioni Familiari di Ai.Bi. Ce ne sono tanti, ma forse il più adatto a voi è il webinar “Primi passi nel mondo dell’adozione. Se mi lascia un indirizzo mail le mando il link. E per qualsiasi altra cosa, noi siamo sempre a disposizione”
“Grazie”
“Grazie a lei”.