Adozione. “Un abbraccio da Kiev. Lettera a una bambina rinata”

Uno sguardo intimo e partecipe sull’Ucraina, sulla sua anima e sulle sue tensioni. Una storia che la guerra rende di scottante attualità ma che l’amore rende universale: la maternità come scelta capace di valicare ogni frontiera”

 “Un abbraccio da Kiev. Lettera a una bambina rinata” (Solferino, 128 pp., 11,90 euro), si intitola così il libro di Mariangela Rossi, giornalista e scrittrice, nel quale racconta con amore l’adozione di sua figlia Anastasia, bimba ucraina, avvenuta nell’inverno del 2012, dieci anni fa, oggi splendida diciannovenne. La scrittrice nel libro ripercorre quei mesi “in un Paese bellissimo e difficile – si legge nella sinossi del libro- per tanti aspetti europeo, ma con il sapore di un altrove”.

Il pretesto narrativo è l’arrivo in Italia, a causa del terribile conflitto che si sta consumando oggi nel Paese, di Elèna, l’interprete che li aveva seguiti allora.

Quello del loro ritrovarsi è un incontro “commovente e amaro-riporta Tgcom24– segnato dal racconto delle bombe, della paura, dall’angoscia di chi si è lasciato alle spalle tutto, anche un figlio che è rimasto a disposizione del suo Paese, pronto a difenderlo”

“Perché – chiede la giornalista di Io Donna a Mariangela Rossi- hai deciso di scriverlo e di narrare una storia così intima?

“Non l’avevo fatto dieci anni fa- risponde la scrittrice- quando mi era stato chiesto, perché nessuno di noi era pronto e si trattava di una storia personale, da proteggere. Ma di recente sentivo molto forte il bisogno di condividerla, supportata anche da mia figlia Anastasia e dalla voce forte e onesta di Elèna, la nostra traduttrice, tra i primi profughi che è riuscita a fuggire dall’Ucraina, e che rappresenta la resistenza del suo Paese, la difesa del loro diritto alla libertà, la compattezza e il coraggio”.

Pagine intense che “ci offrono – si legge sempre, nella sinossi del libro- uno sguardo intimo e partecipe sull’Ucraina, sulla sua anima e sulle sue tensioni. Una storia che la guerra rende di scottante attualità ma che l’amore rende universale: la maternità come scelta capace di valicare ogni frontiera”.