Adozione Internazionale .”Qual è stata la domanda più difficile posta da tuo figlio alla quale hai dovuto rispondere?”

“Ma in Italia non ci sono bambini senza papà e mamma? Tu perché sei venuta da me in Africa?”. Per fortuna in quel momento è scattato il rosso e non c’era nessuno dietro, perché mi sono fermata di colpo e…

Capita spesso ai genitori adottivi di dover rispondere a domande fatte da chi scopre o sa che hanno adottato un figlio. Possono essere domande di semplice curiosità, ma a volte sono invadenti e con il tempo si impara a rispondere: a volte in modo serio, a volte in modo ironico e, talvolta, a non rispondere proprio. 

Le domande poste dai figli e l’esperienza di Elena

A volte capita che alcune domande vengano poste dai propri figli. 

Durante un incontro informativo tenutosi presso la sede di Barletta di Amici dei Bambini, Elena, una mamma adottiva, ha risposto al quesito “Qual è la domanda più difficile che tuo figlio ti ha fatto?” e la sua risposta è stata: “Una domanda difficile che mio figlio mi ha fatto è una domanda che spesso mi era stata fatta da estranei incuriositi, ovvero perché avevamo scelto l’adozione internazionale piuttosto che quella italiana. E fin qui diciamo tutto normale. Se non fosse che una sera io e mio figlio eravamo in macchina, tornavamo da una festa di compleanno di una sua amichetta. Tra il raccontare di come fosse andata la festa e di come si fosse divertito io gli ho detto “domani, anche se è sabato, da scuola ti viene a prendere papà perché io devo andare da Ai.Bi. per incontrare altre mamme e papà che vogliono adottare”. Allora lui, dall’alto dei suoi otto anni, mi ha chiesto “Ma in Italia non ci sono bambini senza papà e mamma? Tu perché sei venuta da me in Africa?”. Per fortuna in quel momento è scattato il rosso e non c’era nessuno dietro, perché mi sono fermata di colpo tra lo stupore per quella domanda e la perplessità di cosa avrei dovuto rispondere. Gli ho semplicemente detto “sì, anche in Italia ci sono bimbi che aspettano un papà e una mamma, ma sai un giorno ci hanno chiamato da Ai.Bi. e ci hanno parlato di te e lì io e papà siamo partiti e siamo venuti da te”. Così lui mi ha guardato e mi ha detto “però domani non fare tardi che io e papà dobbiamo mangiare”. Io non ero pronta a quella domanda fatta da mio figlio, ma ero pronta a trasmettergli che noi eravamo destinati ad essere i suoi genitori così come lui era destinato ad essere nostro figlio anche se era dall’altra parte del mondo”.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it