Adozioni internazionali e manovra: le spese inutili! Via le competenze dei tribunali dei minorenni

Oggi il procedimento adottivo di un minore straniero è frammentato e diviso fra le competenze di troppi soggetti che non sempre coordinano i loro interventi efficacemente; ciò crea uno spreco di soldi per delle spese totalmente inutili quali il rilascio dell’idoneità da parte dei tribunali e la delibazione della sentenza straniera di adozione, provocando allungamenti dell’iter adottivo (idoneità) e incomprensioni, a volte anche preoccupanti da parte delle autorità straniere (delibazione).

In particolare, i Tribunali dei minorenni italiani si attivano sia all’inizio dell’iter di adozione internazionale, per rilasciare il certificato di idoneità, sia alla fine per dichiarare ufficialmente avvenuta l’adozione con la sua registrazione sui registri dello stato civile.

L’intervento dei giudici italiani potrebbe essere eliminato così da ridurre notevolmente la mole di lavoro che oggi grava sulle spalle dei tribunali, con un conseguente risparmio della spesa pubblica.

Il decreto di idoneità, che oggi è un provvedimento giurisdizionale, a carico cioè di un tribunale, potrebbe essere convertito in provvedimento amministrativo, di competenza dei servizi sociali e degli enti autorizzati. Una prassi questa che è già in uso in tutti i paesi europei, dove sono i servizi sociali a rilasciare i decreti di idoneità.

Potrebbe poi essere abolito il controllo della sentenza straniera di adozione da parte dei tribunali per i minorenni italiani. Come avviene per tutte le altre sentenze straniere, anche quelle di adozione potrebbero essere riconosciute in via automatica e senza la verifica del tribunale, anche perché la procedura è ampiamente controllata dagli enti e dalla CAI. [poll id=”29″]