Adozioni internazionali: il miglior candidato alla presidenza della CAI? Un grande innamorato della famiglia: Graziano Delrio

delrioministro 350Mai come in questo momento la CAI (Commissione per le Adozioni Internazionali) avrebbe bisogno di una guida politica sicura e capace. Amici dei Bambini propone come presidente della Commissione Graziano Delrio, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e braccio destro di Matteo Renzi. 

Sono tre anni che di fatto la Cai va avanti per inerzia. Visto che alla sua direzione si sono susseguiti  due presidenti latitanti, sia pure per ragioni diverse. Prima l’ex Ministro Andrea Riccardi, che ha dimostrato di essere interessato ad altro. Il suo mandato è durato un anno e mezzo e in tutto questo lasso di tempo Riccardi ha organizzato un solo incontro con gli enti autorizzati. Nessuna missione all’estero, nessuna delegazione straniera ricevuta: il contributo di Riccardi come presidente della Cai è stato pressoché nullo.

Il Ministro Cécile Kyenge è stata ‘fagocitata’ dall’emergenza Congo. Ragione per la quale è stato praticamente impossibile discutere con lei programmi di rilancio dell’adozione internazionale.

Ora sulla scrivania questioni importanti attendono il prossimo presidente della Cai. Per esempio la scadenza dell’accordo bilaterale con la Cambogia, risalente al 26 luglio 2013 dev’essere sanata il prima possibile, vista la vociferata, imminente riapertura delle adozioni internazionali da parte del Paese asiatico.  In Russia, Putin ha deciso di chiudere i canali dell’adozione internazionale a tutti i Paesi che consentono i matrimoni gay. Sarebbe opportuna un’ attività diplomatica che rafforzi i buoni rapporti in essere. Infine la riforma della legge sulle adozioni internazionale non può più essere rimandata. Argomento che lo stesso Renzi, prima di diventare capo del Governo, ha inserito tra i temi principali dei diritti civili, dichiarandosi favorevole a una legge più semplice e trasparente. E’ tempo di dimostrare che le sue non erano solo parole.

La Cai dovrebbe avviare un’attività finora mai svolta, cioè una vera politica dell’adozione internazionale. Basterebbe imitare il modello francese: Oltralpe il MAI (Mission de l’Adoption Internationale) ha già pianificato per il 2014 missioni all’estero e visite di delegazioni straniere.

Ora, chi meglio di Gaetano Delrio potrebbe occuparsi di dare risposte a tante famiglie che vogliono dare completezza al loro essere famiglia?

L’ex sindaco di Reggio Emilia, 54 anni, 9 figli e 30 anni di matrimonio, è un cattolico praticante. E’ anche il presidente della Campagna Nazionale “L’Italia sono anch’io” che propone la concessione del diritto di cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia e il diritto di voto agli stranieri regolarmente residenti nel nostro Paese. Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. osserva: «Alla Cai serve una persona capace e sensibile al dramma dell’abbandono minorile. Non qualcuno che viva il ruolo come una semplice carica da esibire nei curriculum. Per Delrio sarebbe un passo quasi naturale occuparsi di semplificare tutti i processi che portano i bambini abbandonati ad avere finalmente una famiglia».

Delrio non sarebbe il solo politico a ingaggiare la lotta contro quella che è da tempo considerata la quarta emergenza mondiale del pianeta. In Parlamento infatti ci sono parlamentari e senatori che sono anche genitori adottivi. Essi potrebbero portare dentro e fuori il Parlamento l’entusiasmo di chi ha accolto un minore abbandonato e l’ esperienza di quali difficoltà incontrano prima e dopo l’adozione le famiglie adottive italiane.