Adozioni Internazionali, USA: un calo inesorabile negli ultimi cinque anni

E’ da poco terminato il mese nazionale delle adozioni negli Stati Uniti, un’occasione in cui associazioni, organizzazioni pubbliche e private, imprese e famiglie celebrano l’adozione.

Nonostante gli sforzi apprezzabili del Governo statunitense, volti a promuovere una percezione positiva dell’adozione, analizzando i dati degli ultimi cinque anni presentati dal Dipartimento di Stato americano, si denota una diminuzione costante delle adozioni internazionali.

Dopo il 2004, anno record delle adozioni (22.990), il calo è stato sempre inesorabile.

Nel 2005 le adozioni sono state 22.734, una crisi che è proseguita nel 2006 (20.680 adozioni) e nel 2007 (19.609). Il calo si è sentito anche nel 2008 (17.475 adozioni) e nel 2009 anno in cui le adozioni sono scese fino a 12.753. Le proiezioni per il 2010 indicano un’ulteriore crisi, potrebbero infatti essere meno di 10.000 le adozioni internazionali negli Stati Uniti.

Per quanto riguarda la provenienza dei minori, nel 2009 i bambini sono stati adottati principalmente da Cina (3.001), Etiopia (2.277), Russia (1.586) e Sud Corea (1.080).

Secondo Maren Brose, responsabile della Dillon International, un’importante agenzia di adozioni che ha sede nello stato dell’Indiana, dove il trend negativo è confermato (dalle 635 adozioni del 2004 si è passati alle 331 nel 2009 con un calo del 43%), una delle ragioni di questa crisi delle adozioni internazionali potrebbe essere il minor numero di bambini disponibili.

“In passato Paesi come la Sud Corea non erano soliti favorire l’adozione nazionale dei bambini abbandonati. Ora, invece, la tendenza sta cambiando e questo si verifica anche in altri paesi asiatici.”

“Cina e Sud Corea hanno iniziato ad incoraggiare l’adozione nazionale, incentivando le famiglie che accolgono un bambino. Questa politica limita il numero di minori disponibili per le adozioni internazionali – ha aggiunto Brose – Il governo Sud coreano ha stabilito anche una quota massima di bambini che possono essere adottati da genitori di altre nazioni”.