Affetta da paralisi celebrale, adottata, vince concorso di bellezza

bambinaafricanaNell’orfanotrofio in Sierra Leone, viveva per terra, in un angolo, da sola. Le gettavano pezzi di cibo, senza mai toccarla: Lucy non poteva essere avvicinata né sollevata, perché “maledetta”. Era sporca e affamata, non sapeva parlare né camminare: nessuno le aveva mai rivolto la parola, nessuno le aveva mai insegnato ad usare le gambe e la voce.

I Diers, una coppia americana che aveva dato disponibilità all’adozione, quando l’ha vista in quelle condizioni terribili, non si è spaventata. “La portiamo a casa con noi,”  ha detto. Ha firmato i documenti necessari a salvarla dallo stato di degrado e abbandono in cui viveva e l’ha portata in volo, su un aereo, verso una nuova vita.

Recentemente, Lucy è salita agli onori delle cronache calcando il palcoscenico di un teatro dell’Iowa, che ospitava la quarta edizione del premio per reginette di bellezza Dreams Made True.

E’ un premio dedicato alle ragazzine che soffrono, come lei, di paralisi celebrale. Più di 300 persone l’hanno applaudita mentre, dolcissima in un vestitino rosa di taffetà, non solo camminava e ballava da sola, ma salutava con le manine e sorrideva felice.

I sogni diventano realtà e Lucy, che non aveva mai ricevuto affetto e attenzioni e per questo aveva un forte ritardo psico-fisico, ha vinto il premio “sfilando” come una vera Miss.

La sua storia ha commosso la coppia che sponsorizza l’evento, Kenny e Bobby McCaughey. Sono la mamma e il papà di ben sette gemelli, uno dei quali nato anch’egli afflitto da una paralisi celebrale. Per questa ragione, finanziano il concorso.

“Guardate Lucy” ha sorriso tra le lacrime la signora McCaughey, “Se non l’avessero adottata, se non l’avessero amata per quello che era… non ci voglio neanche pensare, forse oggi non ci sarebbe più!”

E invece Lucy vive come una bambina normale, gioca con il fratello e la sorellina, cammina, impara ogni giorno qualcosa di nuovo, colora e scrive. Il padre Doug Diers, che fa l’allenatore di pallacanestro, se la mette sulle spalle, scende in campo con lei e le insegna a fare canestro.

“Nostra figlia Lucy ha vinto questo premio di bellezza e lo mostra a tutti, portandolo orgogliosa in mano,”  ha aggiunto Diers, “Ma ha vinto soprattutto la sfida della vita. Lucy è un prezioso dono di Dio per me, per mia moglie e la nostra famiglia”.

Poi si è girato verso la piccola e sorridendo le ha chiesto: “Lucy, ma Gesù dov’è?”

Lei ha alzato la mano verso il cielo, ha aperto la bocca in un sorriso e, piano piano, ha detto: “Dappertutto, papà!”

La storia di Lucy è raccontata in un bellissimo video su YouTube:

 

Dal nostro inviato negli Stati Uniti, Silvia Kramar