Affido. È necessaria una riforma? Webinar con la ministra Bonetti

Cristina Riccardi (Vice Presidente Ai.Bi.): “Ciò che è emerso oggi è il valore positivo dell’affido famigliare: non è un intervento che “strappa” i bambini alle famiglie, ma che cerca di creare le condizioni perché i bambini possano crescere con i loro genitori”

 
Si è tenuto oggi, martedì 4 maggio, il Convegno “Verso la Giornata Nazionale dell’affido”, evento promosso dal Tavolo Nazionale affido, Tavolo di lavoro delle associazioni nazionali e delle reti nazionali e regionali di famiglie affidatarie, che raggruppa le Associazioni che in Italia si occupano di affidamento, tra le quali anche Ai.Bi.
 
Il Tavolo in una nota, ha espresso “preoccupazione  verso il clima di diffidenza e di discredito sull’intero sistema dell’accoglienza e sull’affidamento familiare dovuto alla campagna mediatica sviluppatasi in questi ultimi due anni cui purtroppo si è aggiunto il periodo di pandemia che ha “dimenticato” i bambini in affido.
 
Da qui l’idea di rilancio attraverso la realizzazione di un convegno e il lancio della proposta di istituire una Giornata Nazionale dell’Affido il 4 maggio di ogni anno.
 
Ciò che è emerso oggi è il valore positivo dell’affido famigliare – sottolinea Cristina Riccardi, vice presidente Ai.Bi. – non è un intervento che “strappa” i bambini alle famiglie, ma che cerca di creare le condizioni perché i bambini possano crescere con i loro genitori. Occorre quindi che tutti coloro che operano nel settore operino con responsabilità al di là degli slogan sui diritti dei bambini. Occorre lavorare sodo per creare le condizioni perché gli affidi possano realizzarsi con successo”.

Perché proprio il 4 maggio?

Il 4 maggio del 1983, il Parlamento Italiano votava la legge 184 la quale stabiliva che “Il minore ha diritto di essere educato nell’ambito della propria famiglia”, – spiega Il Tavolo Nazionale Affido -ma quando Il minore “è temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, può essere affidato ad un altra famiglia, […] in grado di assicurargli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione”; la risposta a quel suo bisogno è un’altra famiglia che lo accolga.
Come Tavolo Nazionale Affido desideriamo che questo principio che una legge ha riconosciuto, possa avere un momento, ufficiale e stabile, non “celebrativo” ma di riconoscimento del valore dell’accoglienza svolto da migliaia di famiglie italiane, faccia da complemento ad una azione continua di promozione e di attuazione dei principi contenuti nella legge 184/83 e nelle successive modifiche che l’hanno completata”.
 
Ai.Bi. da sempre si batte affinché il ruolo dell’accoglienza sia valorizzato e i minori temporaneamente impossibilitati a crescere nella propria famiglia siano tutelati e protetti al meglio.
 
Recentemente è iniziata alla Camera la discussione di una proposta di legge delega per la “Riforma dei procedimenti per la tutela e l’affidamento dei minori”.
 

Ai.Bi. ha individuato tre punti fondamentali che ne dovrebbero guidare la messa in atto per fornire maggiore slancio all’affido:

Più risorse a disposizione per il settore ma anche una rimodulazione dei rapporti tra enti pubblici e privati. La nomina di un avvocato che sia in grado di assistere e difendere il minore fin dal momento in cui questi si trova “fuori famiglia”. Il riconoscimento giuridico delle Case-Famiglia.
 
Per rivedere il convegno è possibile collegarsi a