Affido familiare: proposte e speranze alla luce del nuovo disegno di legge

All’indomani della presentazione del disegno di legge sulle nuove “Disposizioni in materia di tutela dei minori in affidamento” il Forum delle Associazioni Familiari e Ai.Bi. – Amici dei Bambini ETS mettono in luce punti di forza e possibilità di miglioramento. Sempre nel maggiore interesse del minore

A fine marzo, anche su AibiNews era stata riportata la notizia dell’approdo in Consiglio dei Ministri della proposta delle nuove linee guida per l’affidamento familiare. Da subito erano stati sottolineati i punti di forza del disegno di legge ma anche le mancanze e gli aspetti che si potrebbero migliorare.

Le indicazioni del Forum delle Famiglie

Il Forum delle Associazioni Familiari ha prima di tutto ribadito l’ottimismo per il fatto che si stia “costruendo un processo di rilevamento tempestivamente aggiornabile dei minori allontanati dalle famiglie di origine, nonché sul sistema che li accoglie”, come da tempo richiesto.
“Le associazioni afferenti al Forum che si occupano di sensibilizzare, formare e accompagnare famiglie che generosamente si mettono a disposizione di un minore la cui famiglia è in difficoltà – scrive il Forum delle Associazioni Famialiri – hanno ben chiaro quale sia il senso e l’obiettivo dell’affido. Non temono controlli”. Rimane, però, la perplessità sul fatto di aver voluto ribadire la necessità di “monitorare il ricorso agli affidamenti dei minori temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo e contrastare il fenomeno dell’istituzionalizzazione impropria”. “Il prolungarsi degli affidamenti e dei collocamenti in struttura – prosegue il Forum – sappiamo che spesso dipende dalla mancanza di risorse”.
Più in generale, viene sottolineata la necessità di valorizzare, a livello di narrazione, il prezioso contributo dato dalle famiglie impegnate nell’affidamento familiare “per il supremo interesse del minore in primis e per la società tutta, evitando di cadere in una descrizione sminuente”

Le proposte di Ai.Bi. per l’Affido familiare

Proprio a partire dallo schema del disegno di legge, Ai.Bi – Amici dei Bambini ETS ha preparato un documento con alcune osservazioni e proposte, presentato da Marzia Masiello durante l’incontro “Affidamenti di Minori – Misure di intervento e di controllo sul sistema di tutela in Italia” organizzato martedì 9 aprile su iniziativa del Senatore Lucio Malan.
Partendo dall’analisi di come in oltre 40 anni dalla legge 4 maggio 184/83, il sistema dei diritti abbia generato grandi passi in avanti, permettendo di passare dai 230mila bambini fuori famiglia del 1983 ai 30mila di oggi; Ai.Bi. auspica che “l’iter del Disegno di legge consideri di rinforzare la legge esistente con uno spirito e un approccio positivo, generativo e aperto per far emergere buone prassi da mettere poi a sistema.
In tale ottica è fondamentale ribadire il valore preventivo e comunitario dell’affidamento familiare: l’allineamento tra le linee guida del Governo centrale e i livelli operativi regionali sarà determinante per far sì che l’Affido familiare sia strumento per unire le famiglie, non per dividerle.
In particolare, passando alle proposte più concrete, è importante che la legge “preveda l’allocazione di risorse economiche per implementare l’affido, nella via tracciata dalla coprogettazione e dalla co-programmazione, sulle seguenti direttrici:

  • Identificazione dell’abbandono come emergenza umanitaria
  • Far si che il Centro Per l’Affidamento familiare previsto dalle linee di indirizzo sia incardinato all’interno delle case della Comunità affinché possa svolgere in pieno il suo ruolo di sostegno, raccordo, coordinamento e monitoraggio relative all’affidamento familiare come previsto dalle linee di Indirizzo
  • Generare un nuovo protagonismo del privato sociale in ottica di: Sensibilizzazione, Formazione, Gestione
  • Predisporre strumenti digitali per la formazione sia degli operatori sia delle famiglie e accelerare i processi di digitalizzazione inerenti alle pratiche e alle procedure di bambine e bambini fuori famiglia
  • Rafforzamento e protagonismo positivo dei servizi sociali che al momento vengono spesso percepiti dalla pubblica opinione come parte del problema piuttosto che come chiave della soluzione
  • Definire nell’affido il sistema della coprogettazione e della co-programmazione
  • Definire una banca dati di famiglie affidatarie su scala nazionale che possano essere un importante bacino per l’accoglienza diffusa
  • Riconoscere l’affido internazionale con i vari scopi (salute, calamità, guerra e in extrema ratio e solo dopo i dovuti accertamenti – adozione)
  • Dare piena attuazione alla legge 7 aprile 2017, n. 47, sulla protezione e sull’accoglienza dei minorenni stranieri non accompagnatida inserire in progetti di affido familiare con copertura dei fondi necessari
  • Sviluppare campagne nazionali di sensibilizzazione all’accoglienza temporanea che generi un patto comunitario per la famiglia volto a garantire i diritti dei bambini e delle bambine di essere figli

Informazioni e richieste sull’affido familiare

Chiunque volesse approfondire la conoscenza dell’affido familiare e riflettere sulla propria disponibilità a intraprendere questo percorso, può partecipare agli incontri organizzati da Ai.Bi. Tutte le informazioni si trovano alla pagina dedicata del sito dell’Associazione.