Affido internazionale per i minori stranieri non accompagnati. L’esempio della Repubblica di San Marino

Al 16 febbraio 2024 i minori stranieri presenti in Italia erano  23.598, di cui  solo l’1.7%  accolto in affido etero-familiare. La buona prassi di San Marino per accogliere i minori stranieri qui e “oltre il mare”. In campo gli “Enti Autorizzati”

I dati forniti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sono impressionanti: al 31.12. 23 i minori stranieri non accompagnati giunti in Italia   e presenti nel nostro paese erano 23.266, a cui si sono aggiunti altri 372 arrivati a gennaio e nei primi 15 giorni di febbraio .
In definitiva sono giunti 3000 minori in più rispetto al 2022.
Quasi il 14% dei MISNA, cioè 3300 , è fra i 7 e 14 anni e circa  500 sotto i 6 anni.
Ben 1200 , dei minori sotto i 14 anni, sono ragazze e bambine e 200 hanno  hanno meno di 6 anni.
I minori in affido familiare sono circa il 20% – dei quali il 76% provenienti dall’Ucraina !- ma il 65 % , cioè circa 3000 minori presso famiglie di parenti ( di cui il 22% sono nonne) , mentre solo poco meno di 400 minori – l’1,7% – in famiglie non parentali.
Come noto la situazione dei minori stranieri non accompagnati in Italia e nel resto dell’Europa è drammatica. Sono sempre più i ragazzi che finiscono nei giri criminali, vittime di violenza, droga ed emarginazione. Lo hanno denunciato i magistrati di varie procure italiane .

La legge della Repubblica di San Marino

Per dare un futuro ai tanti minori che arrivano nel nostro paese senza famiglia, un buona prassi  , per nulla  conosciuta , viene dalla Repubblica di San Marino, che nel 2021 ha approvato all’unanimità una legge innovativa e solidale.
Si tratta della legge n.79 del 30 aprile 2021, che regolamenta lo status giuridico dei MISNA e permette a singoli e famiglie di accoglierli in affido, anche dai campi profughi all’estero , come ad esempio nelle isole greche o in Libano , Tunisia , Libia dove molti di loro sono bloccati in condizioni disumane.
La legge sammarinese assicura ai minori stranieri non accompagnati la possibilità di essere inseriti e di crescere in un contesto familiare in grado di garantire tutto il supporto morale, educativo, formativo e materiale di cui hanno bisogno. L’affido internazionale è consentito a persone o coniugi, cittadini o residenti a San Marino, che abbiano compiuto i 25 anni di età e siano in grado di educare e mantenere i minori. Tra i requisiti, c’è anche quello di favorire il mantenimento dei contatti tra il bambino e la famiglia d’origine, laddove possibile, proprio come avviene per l’affido in Italia.

Le novità della legge sull’affido internazionale

Gli Enti Autorizzati

A gestire l’affido internazionale in collaborazione con i servizi sociali , sono chiamati gli ” Enti Autorizzati ” , organizzazioni non- profit  che ricevono una specifica autorizzazione dalle autorità della Repubblica , tengono i rapporti con i paesi esteri , formano i candidati all’affido internazionale, preparano il dossier del minore o dei minori da sottoporre all’Ufficio Adozioni e Affidamento Internazionale , propongono ai servizi l’abbinamento famiglia-minore partecipando nelle fasi procedurali previste , anche in video conferenza  , organizzano  il primo incontro fra il minore e i candidati all’affido , anche fornendo assistenza , qualora necessario, per il loro viaggio  nel paese straniero .

Il decreto di idoneità

Le coppie sposate o i single che intendono procedere all’affido internazionale devono ottenere dai Servizi Sociali apposito decreto di “idoneità all’affido internazionale “, che è appellabile in caso di diniego e ha la durata di tre anni .

Il viaggio nel paese di residenza

I candidati all’affido internazionale firmano un impegno presso l’Ufficio Adozioni e Affido Internazionale di incontrare il minore ove lo stesso si trovi , secondo le modalità stabilite dall’Ente Autorizzato e di curare , a proprie spese, il trasferimento del minore o dei minori affidati , dallo Stato attuale di residenza, nel rispetto della loro dignità e sensibilità, anche accompagnandoli nel viaggio.

La “solidarietà interna”

È inoltre previsto un meccanismo di “solidarietà interna”: chi non riesce ad accogliere i bambini all’interno del proprio nucleo familiare, ma intende partecipare al progetto, può decidere di sostenere economicamente uno o più minori. Questi saranno affidati a famiglie o a singoli che invece possono accudirli, ma non sarebbero in grado di sostenerli economicamente.

Informazioni e richieste sull’affido familiare

Chiunque volesse approfondire la conoscenza dell’affido familiare e riflettere sulla propria disponibilità a intraprendere questo percorso, può partecipare agli incontri organizzati da Ai.Bi. Tutte le informazioni si trovano alla pagina dedicata del sito dell’Associazione.