Ricostruire il proprio passato per trovare un futuro. Il laboratorio di Kintsugi per i MISNA alla Casa Rossa di Bolzano

I drammatici sbarchi a Lampedusa fanno riflettere sulla tragica situazione dei minori stranieri non accompagnati che cercano una speranza in Italia. Le attività di Ai.Bi. Bolzano, per aiutare alcuni di loro a ricostruire il proprio passato per sperare in un diverso futuro

Sempre più tragica la situazione a Lampedusa, dove continuano gli sbarchi.
E ovviamente sono tanti i minori che arrivano in Italia alla ricerca di speranza e che restano traumatizzati dalla drammatica esperienza di un viaggio disperato e doloroso.
Uno degli obiettivi della Casa Rossa di Bolzano è quello di aiutare i cosiddetti MSNA (Minori Stranieri Non Accompagnati) a ricostruire la propria storia attraverso dei specifici laboratori.

Il laboratorio di Kintsugi alla Casa Rossa

Sono otto i ragazzi, tutti minori, provenienti da tutto il mondo che aspettano di poter proseguire il corso di kintsugi presso la Casa Rossa, comunità per minori MSNA.
Alìun ragazzo che proviene dal Centro Africa con la sua statura da watusso, prende delicatamente in mano l’oggetto di ceramica da ricostruire e racconta di non aver mai fatto una cosa del genere. Nel suo Paese quando una cosa è rotta si butta non si aggiusta e questo fa riflettere il gruppo sull’importanza del riciclo e di come ognuno di noi è responsabile del futuro del nostro pianeta.

Il tema della resilienza

Più difficile diventa approfondire il tema della resilienza, ognuno fatica a parlare del dolore di aver lasciato i cari e la propria terra in virtù di un futuro migliore per sé e per la propria famiglia, di quanto ha sofferto nel viaggio della speranza.
Gli  occhi di qualcuno si inumidiscono ma vige la regola di molte tradizioni che un uomo non deve piangere.
Numerosi studi dimostrano come i MSNA sono particolarmente vulnerabili a causa di determinati fattori individuali, della ripetuta esposizione alla violenza ed a eventi traumatici precedenti la migrazione e contestuali a essa, spesso associati a sintomi di disagio psicologico.
Usare laboratori come quello del Kintsugi, per aiutare questi ragazzi a parlare di sé, in un contesto di gruppo, sembra essere il percorso migliore.