Affido. Quando arriva il momento di salutarsi

Dal distacco alla trasformazione del legame: come rendere significativo il momento più delicato dell’affido

L’affido non è soltanto una prova di resistenza emotiva: è, prima di tutto, un’esperienza ricca di significato che arricchisce profondamente chi la vive. Il giorno del distacco, più che essere percepito come una perdita definitiva, può diventare la conclusione naturale di un percorso di crescita per il bambino e per la famiglia affidataria. È il segno che il lavoro svolto ha dato frutti e che il progetto evolutivo sta procedendo verso la stabilità che il minore merita.

Costruire fiducia

Nel corso dell’affido si costruiscono routine, fiducia e piccoli riti quotidiani che restano come patrimonio emotivo condiviso. Spesso chi guarda da fuori teme il momento del saluto, immaginandolo esclusivamente come un distacco doloroso; chi lo ha vissuto, invece, racconta che quel passaggio può trasformarsi in un’occasione di consapevolezza, celebrazione e gratitudine. Marta, che ha accolto un bambino per tre anni, ricorda: “Quando è arrivato il momento, abbiamo preparato una piccola festa con i suoi disegni preferiti. Non è stata solo tristezza: è stato un modo per dire grazie a chi ci ha permesso di prendercene cura.” Quel “grazie” rimane nei gesti quotidiani e trasforma il ricordo in qualcosa di positivo e sostenibile.

Il legame si trasforma in memoria

Per chi si avvicina al mondo dell’affido, sapere che il distacco può essere accompagnato con delicatezza è rassicurante. Si impara a pensare in termini di continuità affettiva: il legame creato non scompare improvvisamente, ma si trasforma in memoria, sostegno e punti di riferimento. Luca, affidatario per diversi anni, racconta: “Il giorno della separazione ho capito che avevamo dato strumenti concreti al bambino: relazioni, abitudini, autostima. Questo pensiero ha reso l’addio un momento di orgoglio, non solo di dolore.” Per chi sta iniziando questo percorso, questa prospettiva è potente: il loro impegno può davvero cambiare la traiettoria di vita di un bambino.

Il momento del saluto

Le pratiche che rendono il distacco significativo sono semplici e accessibili: racconti condivisi calibrati sull’età, oggetti simbolici da lasciare come ponte di fiducia, album di foto o lettere che custodiscano i momenti importanti. Sono gesti che danno concretezza alla continuità affettiva e offrono al bambino strumenti per ricordare e raccontare la propria storia. Anna, educatrice, ricorda una bambina che ha portato con sé una scatola di disegni: “Ogni volta che la apre, rivive i momenti felici. Questo le dà sicurezza, e rende il nostro lavoro visibile anche dopo la separazione.”
Diventare affidatari significa anche entrare in una comunità di supporto: operatori, altri affidatari e gruppi di confronto offrono orientamento pratico ed emotivo, condividendo idee su come rendere il saluto un momento costruttivo. Per chi teme l’incertezza, sapere di poter contare su una rete professionale e umana è fondamentale. Le esperienze raccontate tra pari mostrano che una buona preparazione e un adeguato sostegno trasformano il distacco in un passaggio ordinato e ricco di significato.
Guardare al distacco in un’ottica positiva può motivare chi desidera intraprendere questo cammino. L’affido è un’occasione di apprendimento, di cura quotidiana, di responsabilità, di relazioni che fanno crescere. Salutare non è un fallimento: è il riconoscimento che il percorso ha funzionato. Come scrive ancora Marta: “Non è solo un addio: è il risultato di un percorso che abbiamo condiviso, un segno che qualcosa di buono è avvenuto.”

Che cosa dice la Legge

Non va dimenticato che la legge n. 173/2015 riconosce e tutela il valore dei legami consolidati durante l’affido, che non si interrompono ma si trasformano in nuove forme di sostegno e memoria. La continuità affettiva è un principio che mette al centro il diritto del minore a conservare relazioni significative anche quando cambia la sua collocazione familiare. Non si tratta di negare la separazione, ma di garantire che il legame costruito con la famiglia affidataria resti riconosciuto e valorizzato.
La legge chiede al Tribunale per i minorenni di considerare i legami significativi e il rapporto stabile e duraturo sviluppato tra il minore e la famiglia affidataria anche nelle decisioni successive, come il rientro nella famiglia d’origine o un’eventuale adozione. In questo modo, si promuove la continuità e la tutela della storia affettiva del bambino. Più in generale, la normativa sottolinea che il distacco non deve essere vissuto come un taglio netto, ma come una trasformazione: il legame può diventare memoria attiva, rete di riferimenti e risorsa emotiva che accompagna il minore anche dopo la conclusione dell’affido.

La continuità degli affetti

Pratiche semplici — lasciare oggetti simbolici, creare album di foto, scrivere lettere o predisporre riti di saluto adeguati all’età — sono strumenti concreti per rendere visibile e duraturo questo passaggio, offrendo al bambino punti di riferimento che ne sostengano identità e autostima. La normativa, insieme alle indicazioni operative e all’esperienza di operatori e affidatari, promuove così un approccio che integra tutela giuridica e attenzione relazionale. Il benessere del minore passa anche attraverso il rispetto della sua storia affettiva e della possibilità di conservare contatti o ricordi che non annullano il cambiamento, ma lo rendono meno traumatico e più coerente con il suo percorso di crescita.
In questo senso, parlare di continuità degli affetti significa riconoscere che l’addio può essere trasformato in un passaggio ordinato e significativo: il legame non scompare, ma trova nuove forme per continuare a sostenere il bambino nel suo sviluppo. L’affido, così, offre una ricchezza di esperienze che rimangono — coltivabili e preziose — ben oltre il giorno della separazione.

Informazioni e richieste sull’affido familiare

Chiunque volesse approfondire la conoscenza dell’affido familiare e riflettere sulla propria disponibilità a intraprendere questo percorso, può partecipare agli incontri organizzati da Amici dei Bambini
Tutte le informazioni si trovano alla pagina dedicata del sito.