Ho letto un articolo agghiacciante sulla pratica davvero repellente dell’utero in affitto.
Una domanda: “Perché?”
Perché tu, donna, decidi di scegliere una pratica che di umano, non nel senso fisico del termine, non ha niente… E tu uomo come puoi accompagnarla su questa strada?

Posso provare a capire la profonda tristezza che hai sentito quando ti hanno detto che non avresti potuto avere figli, quel vuoto che devi aver provato, quel non sentirti veramente donna.
Ma, davvero, non riesco a capire come tu possa aver accettato questa strada.

Quando hai iniziato a cercare informazioni, quando hai firmato il contratto, non ti sei sentita come una qualunque persona che sta facendo un ordine online?
Allora, lo VOGLIO: biondo, occhi azzurri, pelle chiara, alto 1.70, non grasso, senza problemi fisici da nessuna parte…
E quando nelle clausole hai letto che se mai dovesse morire entro i primi due anni di vita potrai rifare tutto da capo come se non fosse successo niente, non ti sei davvero sentita come una qualsiasi persona che ha rotto la lavatrice e ne può prendere una nuova?

Stiamo parlando di BAMBINI o di OGGETTI?
Stiamo parlando di VITE o di ELETTRODOMESTICI?
È incredibile come L’EGOISMO sia così radicato dentro queste donne che VOGLIONO un figlio; non che lo DESIDERANO.

Dall’altra parte, vorrei anche capire come può una donna (perché non la posso definire madre) affittare il proprio utero, come se fosse un’incubatrice, per tenere dentro di sé una creatura che è stata comprata.
Cos’è che spinge a fare una cosa del genere? La povertà?
Perché che sia una decisione dettata da una scelta d’amore o per aiutare una donna in difficoltà… Non ci credo!!!!

Ma tornando a chi un figlio lo “ordina” con l’utero in affitto: perché non hai deciso di adottare?
Cosa nell’adozione ti spaventa? L’idea di un figlio non tuo?
Beh! Non mi pare che con questa procedura tu possa definire quel bambino “tuo figlio”. Anzi, mi pare che sia più che altro un essere che hai costruito e che se poi sarà difettoso, potrà anche essere ELIMINATO!