“La beneficenza si fa in silenzio”

È di qualche giorno fa la notizia della denuncia dell’antitrust nei confronti dell’influencer Chiara Ferragni.
In poche parole: ha prestato il suo volto e la sua fama per vendere pandori Balocco “pink Christmas”, il cui ricavato sarebbe andato, in parte, all’ospedale Regina Margherita di Torino.
Di fatto, però, la ditta aveva già devoluto 50 mila euro e, quindi, tutti i soldi guadagnati dalle vendite sarebbero stati divisi tra la Ferragni e Balocco.

Ora, al di là della pessima figura della Balocco, questo ci permette di capire che alcuni VIP usano la loro influenza in modo davvero disonesto.
In questo modo mettono anche in cattiva luce chi invece fa beneficenza correttamente (e non sono pochi).
La Ferragni è una di quelle persone che si mettono in mostra per far vedere quanto loro sono bravi con chi ha bisogno di aiuto. In questo caso, tra l’altro, stiamo parlando di bambini.
Lei, dall’alto della sua fama dovuta bene a non so cosa (non canta, non balla, non fa niente…) dice di donare quantità di denaro così come se niente fosse.
Ma questa volta qualcosa è andato storto o, semplicemente, è stata scoperta la sua “truffa” nei confronti di chi ha veramente bisogno di cure.
E poi per “scusarsi”, tutti abbiamo visto quel video deprimente nel quale ogni cosa è costruita e pensata nel minimo dettaglio: ma chi è un po’ furbo non si lascia fregare dalla sua finta commozione.

Quindi, cara Chiara, questa volta hai fatto proprio una pessima figura, ho sentito io stessa con le mie orecchie gente che diceva di aver comprato un tuo pandoro, non per il tuo nome, ma perché quei soldi andavano per una buona causa. Ora la tua immagine non subirà una grande perdita, magari 4 o 5 follower ti abbandoneranno ma a te cosa te ne importa? Niente!!!

Voglio solo dirti che se sei una VIP, una influencer o quello che sei, non hai il diritto di giocare sulla pelle di chi, in questo caso bambini, ha bisogno di cure. Chiara, sono bambini, e tu ne hai fatti pure due… io proverei solo vergogna e per un po’ mi eclisserei dalle scene.
E poi quella repellente conclusione nella quale dici “donerò un milione di euro al Regina Margherita, che contatterò personalmente per chiedere di cosa hanno bisogno…”, sinceramente ti dico: era meglio se tacevi.
Ricorda: la beneficenza si fa in silenzio e se si sbaglia (anche se qui l’errore non è ammesso) si chiede scusa senza ostentare troppo una falso e finto sconforto.