“Perché adottata? Perché adottata da una mamma fredda e dannosa? Chi lo sa?”

Mi ha molto colpito il doppio infanticidio avvenuto nella provincia di Bergamo e quella domanda che la mamma si pone: “Perché adottata? Perché adottata da una mamma anafettiva e nociva? Chi lo sa?”.
Non mi interessa addentrarmi sul perché quella donna abbia commesso questo terribile atto verso due piccole creature innocenti; le autorità sostengono che lei non fosse in grado di reggere la frustrazione del pianto prolungato dei figli.
Il pianto dei bimbi piccoli, la depressione che accompagnava questa donna, il rapporto anafettivo con la mamma… forse tutto questo l’ha spinta a compiere quel terribile atto.
Ma al di là delle ragioni che forse mai sapremo di questo episodio, mi preme condividere un pensiero: adottare non è una cosa semplice per tutti!

Ogni donna arriva all’adozione per vie diverse: c’è chi di fronte all’impossibilità di generare figli si avvicina a questo mondo; c’è chi soffre e piange e decide di adottare ma in realtà non ha mai superato quel lutto; c’è chi tenta mille e più inseminazioni artificiali finché anche il corpo non regge più, figuriamoci il cuore, e chi ricorre all’utero in affitto. 

No! Adottare non è per tutte le mamme. Accogliere con un amore incondizionato un figlio che non è nato dalla tua pancia ma solo dal tuo cuore non è per tutte.
Tenere tra le tue braccia quel figlio che ti è stato donato non è facile, perché, in quell’abbraccio, quella mamma deve essere capace di accogliere, condividere e sopportare tutto il peso che quel figlio porta con sé. 

Adottare è una cosa per pochi! Non voglio dire “per pochi eroi”, ma sicuramente per chi ha un amore smisurato. E questo è ciò che io ho visto e che vedo tuttora ogni volta che mia mamma mi guarda negli occhi.
Diventare mamma di un figlio nato dalla tua pancia, averlo sentito dentro di te per nove mesi, averlo partorito, cresciuto e cullato nei primissimi mesi della sua vita… non dico che sia semplice, ma fa un po’ parte di quello che ogni donna pensa che sia l’essere mamma.
E sicuramente c’è una magia nel primo incontro con quel piccolo esserino che dipende in tutto e per tutto da te. E quel miracolo, quella magia, deve scattare nel primo abbraccio con quel figlio tanto atteso e tanto desiderato… Se questo non accade allora l’adozione diventa un fallimento!

Se da entrambe le parti non ci si accoglie, se non ci si sente veramente madre e figlio, allora quella magia non può esserci.
Se non si crede che l’adozione sia una cosa meravigliosa allora non si può essere amati fino in fondo.

Si parla sempre di mamma adottive non perché i papà non siano importanti,anzi, è solo che la donna, a mio parere, rischia di non sentirsi completamente vera. Come se mancasse un pezzo al suo puzzle che è quel figlio lontano…
E quando questo figlio arriva il puzzle è completo!
Quel figlio che guardandoti meglio occhi ti dice:”io sono TUO figlio, tu sei MIA mamma”.