africa tra presente e futuro del continente nero

Africa. Sempre più al centro dell’attenzione i bisogni alimentari dei suoi abitanti. Ma senza accoglienza ai minori abbandonati per il Continente non c’è futuro

Sono 250 milioni le persone vittime della fame in Africa. Eppure, nonostante aumentino le quantità di cibo prodotte nel mondo, aumentano malnutriti e bambini con difficoltà di crescita per carenze nutrizionali. Oltre le ‘agende’ e i programmi di sviluppo, potrebbe la carità umana e uno sguardo autenticamente solidale soprattutto verso i bambini e i giovani del Continente africano, molti dei quali, più che di cibo mancano di affetto e attenzioni per poter studiare, crescere, giocare dopo aver perso la famiglia. O perchè non l’hanno mai avuta

evento per presente e futuro del continente neroAfrica e africani: il focus sul loro futuro – come emerso anche dal vertice euro-africano di Abidjan – sembrerebbe indirizzato tutto sulla cura alimentare della popolazione del Continente nero. Sono oltre un miliardo, in effetti, le persone che oggi ci vivono e la tendenza è alla forte crescita demografica (+2,5% con un tasso di fertilità di 4,6 figli per donna) nonostante la tanto declamata povertà e le endemiche difficoltà per salute, nutrizione, pace e sviluppo economico.

Quanto emerso dall’incontro appena concluso in Costa d’Avorio, però, è che il domani dell’Africa non può prescindere da uno sviluppo sostenibile che si occupi di tutti i fattori rilevanti per restituire la dignità e una vita ‘normale’ a tanti abitanti attualmente ai margini, nelle sempre più urbanizzate e popolose città dei suoi Stati.

Se è vero che sono ancora 250 milioni le persone vittime della fame nel Continente e che i bambini malnutriti o con problemi di sviluppo crescono nonostante aumentino le quantità di cibo prodotte nel mondo e anche quelle messe a disposizione degli africani, c’è un altro ‘tarlo’ che continua a rodere il futuro della popolazione africana: più silenzioso, perchè assai poco tenuto in considerazione persino dalle grandi organizzazioni governative e dalle ONG che operano sul territorio: si chiama abbandono minorile. Solo in Repubblica Democratica del Congo, ad esempio, i dati parlano di 8 milioni e mezzo di minori che non hanno una famiglia. Un Paese che, tra l’altro, continua a far registrare il livello di sviluppo umano più basso al mondo.

Proprio lì c’è particolare bisogno di sostegno per garantire un futuro diverso dalla vita in condizioni disumane di tanti bambini abbandonati. Per questo, Ai.Bi. promuove percorsi di sostegno a distanza di una comunità in Congo. I bambini accolti nei centri supportati da Amici dei Bambini hanno urgente necessità del tuo aiuto concreto per poter studiare, crescere, giocare…e sorridere!