Ai.Bi.: al via oggi il Convegno Internazionale “2036: C’era una volta l’abbandono…”

Inizierà oggi, al Piccolo Paese del Lago di Monte Colombo, il Convegno Internazionale di Ai.Bi. “2036: C’era una volta l’abbandono…” (dalle 14.30 alle 18.00) che vedrà protagonisti i giovani di tutto il mondo con l’obiettivo di gettare le basi per costruire una società accogliente.

Sono giovani che hanno vissuto direttamente il dramma dell’abbandono e che interagiranno con le famiglie adottive e affidatarie per cercare di trovare una risposta a tale emergenza umanitaria, ancor più drammatica perché non riconosciuta come tale.

Afferma il Presidente Marco Griffini: “Oggi occorre prendere atto che, quando si parla di abbandono, non lo si considera più, come in passato, un problema di un singolo minore; oggi l’abbandono riguarda un intero “popolo”: il popolo degli “schiavi”; coloro che sono stati segnati da questo terribile male. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza umanitaria, nella quale è coinvolto un intero popolo, cioè una massa enorme di persone, bambini, ragazzi, ma anche adulti. Di fronte a tale grido si devono tracciare nuove strategie di lotta per combattere questa quarta emergenza umanitaria”.

Elemento centrale della prima giornata di incontro, sarà la battaglia decisiva che Ai.Bi. si prepara ad affrontare per i prossimi 25 anni coinvolgendo nuove “risorse” disponibili alle quali passare, nel tempo, il testimone dell’impegno a favore dei bambini abbandonati.

Non mancheranno le preziose testimonianze, da varie parti del mondo di ex Care Leavers ovvero di quei ragazzi cresciuti in istituto, che una volta raggiunta l’età per uscire da esso, si sono ritrovati soli sulla strada senza affetti né riferimenti certi.

Il Convegno proseguirà martedì 2 Agosto con una serie di laboratori incentrati sulle testimonianze attive delle famiglie che, oltre a raccontare la loro esperienza come genitori adottivi, illustreranno il loro impegno a favore dei bambini abbandonati e di tutte quelle coppie che si apprestano ad avvicinarsi al cammino dell’accoglienza.

Sicuramente l’incontro si conferma un momento di grande rilevanza nel panorama culturale italiano che condurrà ognuno di noi a porre lo sguardo con gli occhi della speranza, su un orizzonte che appare più raggiungibile: una cultura dell’accoglienza.