Anche la scuola ha avuto il suo decreto: ora può chiudere l’anno più travagliato della sua storia

Sale ora l’attesa per le linee guida che porteranno gli alunni in aula a settembre, un rebus ancora difficile da sciogliere

Dopo una durissima battaglia in Parlamento che si è conclusa con 245 voti a favore e 122 contrari, il decreto scuola sabato è diventato legge.
“Il provvedimento, nato in piena emergenza, consente di chiudere regolarmente l’anno scolastico in corso” ha commentato la Ministra Lucia Azzolina.

Il testo contiene innanzitutto le regole che disciplinano gli esami del primo e del secondo ciclo di istruzione. Per i ragazzi che affronteranno la maturità la conclusione dell’iter scolastico avverrà in presenza. Gli alunni sosterranno esclusivamente una prova orale della durata di un’ora.

Per gli studenti di terza media l’esame coinciderà invece con una valutazione finale del Consiglio di classe alla quale concorrerà la presentazione di un elaborato discusso via web.

La norma disciplina anche il concorso straordinario per l’assunzione di 32mila docenti precari che sarà attivato quando la situazione epidemiologica ne consentirà la realizzazione.

Per gli alunni con disabilità, la legge prevede inoltre, sulla base di specifiche e motivate richieste da parte delle famiglie, la possibilità di ripetere l’anno scolastico al fine di recuperare gli obiettivi didattici e inclusivi dell’autonomia previsti dal piano educativo individuale.

Altra novità i poteri commissariali affidati ai sindaci per velocizzare gli interventi a favore dell’edilizia scolastica. Fortemente contraria all’approvazione della legge l’opposizione che sottolinea la mancanza di risorse adeguate per la realizzazione di una didattica in sicurezza e chiede una maggiore chiarezza sulle modalità di ripresa delle lezioni a settembre oltre che una maggiore attenzione verso gli Istituti paritari.
Sale ora l’attesa per il delinearsi delle linee guida che dovranno condurre ad una ripresa delle attività scolastiche a settembre, in presenza e in sicurezza.