marocco, il futuro dell'infanzia abbandonata si chiama kafala

“Anche oggi il grido dell’abbandono non viene ascoltato”

Nel mese di dicembre si rinnova la preghiera del Santo Rosario dedicata ai bambini abbandonati di tutto il mondo e alle famiglie adottive e affidatarie, una proposta delle famiglie della comunità La Pietra Scartata che per tale iniziativa si ritrovano il primo sabato di ogni mese coinvolgendo le proprie parrocchie, i gruppi e le comunità locali. Commento e preghiere sono a cura di Carla ed Enrico Guerrieri (Comunità Regione Lazio)

dal Vangelo secondo Matteo (Mt 3,1-12)

marocco, il futuro dell'infanzia abbandonata si chiama kafalaIn quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!». E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Commento

Nel vangelo di oggi si parla di San Giovanni Battista che, nel deserto, viveva molto umilmente, predicando la penitenza e invitando alla conversione. Utilizzava parole coraggiose, a volte non gradite, e immagini a tinte forti. Nonostante ciò, erano molti quelli che accorrevano da luoghi lontani per la remissione dei peccati e per farsi battezzare. Il grido di Giovanni è anche il grido dei nostri figli. Troppe volte questo grido non viene ascoltato! Noi genitori adottivi dobbiamo dare voce al grido dei nostri figli per dar loro una speranza. E allo stesso tempo abbiamo il compito di attraversare insieme a loro il dolore del deserto, mantenendo sempre viva la fiducia in un Dio che “da queste pietre può suscitare figli”. Ma in questo brano noi genitori adottivi e affidatari ci sentiamo anche consolati e incoraggiati perché attraverso la conversione saremo battezzati in Spirito Santo e fuoco. È questo fuoco interiore che nasce dal dispiacere di sapere tanti bambini in stato di abbandono, che ci contraddistingue. Ogni bambino, infatti, ci ricorda un pezzettino della storia di vita dei nostri figli e ce lo sentiamo vicino per questo. E ci ritroviamo così sorprendentemente anche noi ad abbandonare le nostre esistenze confortevoli e diventare “Voce di uno che grida nel deserto”, senza essere altrettanto coraggiosi e umili. Eppure, nonostante i nostri limiti, il Signore “pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile”.

Preghiamo

Nel primo mistero gaudioso ricordiamo l’annunciazione dell’Angelo a Maria Vergine

Signore Gesù, che ci hai invitato a preparare “la via del Signore” e a raddrizzare “i suoi sentieri”, ti ringraziamo per la grazia specialissima della sterilità feconda attraverso cui ci hai affidato la cura dei tuoi figli più piccoli.

Nel secondo mistero gaudioso ricordiamo la visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta

Signore Gesù, che ci hai donato la gioia di averti incontrato attraverso i nostri figli, ti preghiamo per i genitori ancora in attesa.

Nel terzo mistero gaudioso ricordiamo la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme

Signore Gesù, ci hai ricordato che “da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo”, ti preghiamo per i bambini che non hanno una mamma e un papà e che vivono nell’attesa di conoscerli, perché sappiano rinnovare ogni giorno la speranza di trovare una famiglia per loro.

Nel quarto mistero gaudioso ricordiamo Gesù che viene presentato al Tempio da Maria e Giuseppe

Signore Gesù, tu ci hai battezzati in “Spirito Santo e fuoco”, ti ringraziamo per gli operatori di AiBi, che, pur nelle fatiche e nelle difficoltà quotidiane, operano efficacemente a contrasto dell’abbandono.

Nel quinto mistero gaudioso ricordiamo il ritrovamento di Gesù nel Tempio

Signore Gesù, tu ci hai ricordato che, nonostante i nostri limiti, ti prenderai cura di noi; ti preghiamo per tutti coloro che possono ascoltare il grido dei bambini soli, con disabilità e delle mamme con figli in situazioni di difficoltà, perché possano prendere le decisioni migliori per restituire la loro dignità.