Assegno unico: a gennaio 2022 cambierà tutto

Tutte le famiglie potranno ricevere l’assegno unico universale, ma la sua entità verrà calcolata in funzione del reddito ISEE

Con il nuovo anno sono previste notevoli innovazioni per le famiglie. Per il 2022, siamo tutti infatti, in fervente attesa, dell’arrivo dell’assegno Unico “Universale” che sostituirà l’attuale Assegno Unico e verrà erogato a tutte le famiglie con figli a carico fino a 21 anni di età.

Molti i bonus che andranno in soffitta per essere inglobati dalla nuova misura. Saluteremo ad esempio il bonus bebè e il premio alla nascita per i neo genitori.

“Potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri già questa settimana – avverte il Sole 24 Ore– il decreto legislativo che attua la legge delega 46/2021 per il riordino delle misure a sostegno delle famiglie, approvata a marzo dello scorso anno con voto unanime del Parlamento”.

Ne abbiamo già ampiamente parlato, ma ripassiamo ancora una volta le caratteristiche del nuovo atteso assegno unico universale

L’ assegno unico universale è un bonus che ogni nucleo familiare potrà ricevere per ciascun figlio dal settimo mese di gravidanza fino ai ventuno anni di età con una maggiorazione per i figli disabili e dal terzo figlio in poi. Dal compimento della maggiore età “una somma ridotta rispetto all’entità dell’assegno – spiega il Giorno, potrebbe essere direttamente corrisposta al figlio se- iscritto all’università; è un tirocinante; è iscritto a un corso professionale; svolge il servizio civile; svolge un lavoro a basso reddito”.

Tutte le famiglie potranno ricevere l’assegno unico universale, ma la sua entità verrà calcolata in funzione del reddito ISEE.

Dal “Sole 24 Ore” apprendiamo che l’assegno mensile si attesterà tra un minimo di 40- 50 euro per chi abbia un ISEE superiore ai 40.000 euro e un massimo di 175- 180 euro per figlio minorenne sotto i 15.000 di ISEE, incrementato fino a 250 euro dal terzo figlio in poi.

Con l’introduzione del reddito universale saranno premiate le famiglie con entrambi i genitori che lavorano. Da quanto riportato dal web magazine Nostro Figlio, infatti, sembrerebbe che, per non disincentivare le madri dal lavoro, (va all’Italia il triste primato europeo della disoccupazione delle mamme), a partire da gennaio 2022 i decreti attuativi sull’assegno unico universale introdurranno circa 30 euro mensili di maggiorazione, per il secondo percettore di reddito, alleggerendo, in questo modo, il calcolo ISEE, in modo da non abbassare l’entità del sussidio.

Tra le misure ad andare in soffitta con l’arrivo della nuova misura, troveremo anche gli assegni comunali per le famiglie numerose. “Resteranno invece in vigore -sottolinea il Sole 24 Ore – tutte le altre detrazioni fiscali per familiari a carico (anche il coniuge) e quelle per i figli con età superiore ai 21 anni per cui non è previsto l’assegno unico”.

Assegno unico universale: da gennaio busta paga più leggera?

L’attuazione di questi cambiamenti prima di entrare a pieno regime potrebbe creare qualche difficoltà alle famiglie. Ad esempio, osserva il Giorno: “un genitore a tempo indeterminato con reddito superiore a quello del coniuge, due figli minori di cui uno con meno di tre anni (reddito da lavoro dipendente 22.750 euro, reddito familiare 40.700 euro), potrebbe trovarsi a fine gennaio una busta paga più leggera di circa 293 euro a causa dell’eliminazione di circa 143 euro di detrazioni al 100% per i due figli a carico e 75 euro di Anf maggiorati di altrettanti 75 circa per effetto del decreto ponte 79/2021″ 

Il governo sta cercando soluzioni per ammorbidire questi inconvenienti dovuti alla transizione. Ricordiamo che tutti i genitori con figli a carico, possono richiedere l’assegno unico universale a partire da gennaio 2022 rivolgendosi al sito INPS o tramite il patronato.