Assegno Unico. Per le maggiorazioni per le famiglie numerose “valgono” anche i figli maggiori di 21 anni

L’INPS ha emanato dei nuovi chiarimenti in merito alle maggiorazioni per le famiglie numerose: per il conteggio del numero dei figli valgono anche quelli maggiori di 21 anni per i quali non spetta l’Assegno

È partito da oltre due mesi, se ne parla da più di un anno… Ma ancora ci sono aspetti dell’Assegno Unico Universale che devono essere chiariti. Abbastanza fisiologico per una misura che ne assorbe in sé molte, e molto diverse, del passato e, soprattutto, che coinvolge milioni di famiglie con tutte le loro differenti situazioni.

Assegno Unico maggiorazioni, contano anche i figli maggiori di 21 anni

Dopo le precisazioni sul fatto che l’Assegno possa essere richiesto anche dai nonni e i chiarimenti emanati dall’INPS rispetto ai genitori divorziati, arriva, ora, un’importante indicazione per quanto riguarda le famiglie numerose. La nota si focalizza sui figli maggiori di 21 anni. Questi ultimi, infatti, non vengono conteggiati tra i figli per i quali spetta l’assegno unico, ma, precisa l’INPS, si contano ai fini del diritto alle “maggiorazioni” pensate per le famiglie numerose. Maggiorazioni che valgono 85 euro per ogni figlio ulteriore ai primi due: la cifra viene percepita interamente per chi ha un ISEE fino a 15 mila euro e si riduce progressivamente fino a 15 euro per ISEE superiori a 40 mila euro. Inoltre, ai nuclei familiari che presentano quattro o più figli spetta un’ulteriore maggiorazione forfetaria di 100 euro mensili.
La precisazione dell’INPS è piuttosto chiara: ai fini del diritto alla maggiorazione vanno contati “tutti i figli a carico”, anche quelli per i quali l’Assegno non spetta (come, per l’appunto, i maggiori di 21 anni). Bisogna però fare attenzione, perché in questo caso l’essere o meno “a carico” non dipende dai criteri utilizzati ai fini fiscali, ma unicamente dall’appartenenza o meno “al nucleo familiare dichiarato ai fini ISEE”.

Presto gli aggiornamenti al modello della domanda

A questo proposito, l’INPS ha comunicato che emanerà una successiva nota con gli aggiornamenti al modello di domanda che consentiranno di indicare proprio l’ulteriore numero dei figli a carico non presenti nella domanda di Assegno Unico, ma comunque da considerare per il calcolo delle maggiorazioni. Naturalmente, per le famiglie che si trovano in questa situazione e che finora non hanno potuto dichiarare la presenza di figli maggiori di 21 anni, sarà possibile fare un’integrazione alla domanda per ottenere la maggiorazione anche in relazione ai mesi già passati.
L’Istituto precisa anche che per le famiglie in cui siano presenti figli di genitori diversi, le eventuali maggiorazioni valgono solo per i soggetti nei confronti dei quali è accertato il rapporto di genitorialità. In pratica, se una coppia ha 4 figli, due di entrambi i genitori e 2 avuti, per esempio, da una precedente relazione, la maggiorazione spetta al 100% alla persona, madre o padre, che sia effettivamente il genitore di tutti e quattro i figli del nucleo familiare.