A gennaio aumenti fino al 9% per gli stipendi di colf e badanti. Allarme per le famiglie

Con l’1 gennaio, in mancanza di un accordo tra le parti, scattano gli aggiornamenti delle retribuzioni in base all’inflazione: possibili rincari fino a 125 euro al mese per le famiglie che devono pagare colf, badanti e baby sitter

Se la rivalutazione in base all’inflazione è generalmente una buona notizia per chi si vede aumentare gli assegni della pensione o le buste paga, il rovescio della medaglia lo percepiscono coloro che quegli stipendi sono chiamati a erogarli. Con una sostanziale differenza, però, che se si tratta di grandi aziende o dello Stato, gli aumenti si inseriscono in dinamiche economiche più grandi e, di conseguenza, hanno un impatto minore, mentre quando lo stipendio lo deve fornire una famiglia… le cose si fanno più complicate.

Allarme per le famiglie: possibili aumenti stipendi badanti fino a 125 euro al mese

Ecco spiegato l’allarme generato dal fatto che a partire da gennaio la rivalutazione delle retribuzioni minime all’80% dell’inflazione avverrà anche per gli stipendi di colf, badanti e baby sitter, con aumenti che potrebbero arrivare al 9%.
Secondo quanto denunciato dalla Federazione italiana dei datori di lavoro domestico in occasione della presentazione dell’Atlante Fidaldo, il report sugli interventi di città e regioni in materia di lavoro domestico, le famiglie italiane potrebbero trovarsi, a causa di questi aumenti, a dover pagare ai collaboratori domestici fino a 125 euro in più al mese. Cifra che su base annua arriverebbe ad aggirarsi sui 2mila euro.
È vero che, a loro volta, pensioni e contratti collettivi di alcune categorie di lavoratori verranno a adeguati, ma secondo il Corriere della Sera questi aumenti non basteranno a compensare il maggior esborso che le famiglie si troveranno a dover sostenere per i collaboratori domestici.

Adeguamenti automatici dall’1 gennaio in mancanza di un accordo

Il tempo per trovare una soluzione, però, non è molto, perché la Commissione nazionale per l’aggiornamento retributivo, convocata dal Ministero del Lavoro entro il 20 dicembre, in assenza di un accordo differente farà scattare automaticamente l’aumento. Sul tavolo c’è sempre la proposta, sostenuta da tempo dall’Associazione dei datori di lavoro domestico “Nuova Collaborazione”, di defiscalizzare il lavoro domestico, permettendo, in questo modo, un risparmio alle famiglie senza intaccare i guadagni netti di colf e badanti.
Ma se per una riforma di questo tipo servono inevitabilmente tempi più lunghi, l’auspicio è che possa essere previsto, nell’immediato, uno scaglionamento nel tempo degli incrementi di stipendio previsti, così da dare un minimo più di respiro alle famiglie italiane già alle prese con gli aumenti dei prezzi dell’energia e delle bollette di Luce e Gas.