BAMBINIXLAPACE. Jana e i suoi figli tornano a casa, a Odessa, ma solo in visita

Per Pasqua, i suoi due figli hanno espresso il desiderio di abbracciare i nonni, ma poi, appena arrivati a Odessa, hanno subito chiesto di tornare indietro, a Chisinau: “dove non sparano”

Dopo due mesi in Moldova, la nostra collega ucraina Jana, arrivata dalla città di Odessa ha deciso di tornarvi. In primo luogo, per visitare i genitori, in secondo: “perché – ci ha spiegato– comunque, per Pasqua vuoi sempre essere, a casa”.

La Pasqua, quest’anno è stata molto diversa dagli anni precedenti. I suoi due figli hanno espresso il desiderio di trascorrere del tempo insieme ai nonni, ma poi, appena arrivati ad Odessa, hanno subito chiesto di tornare indietro, a Chisinau: “dove non sparano”.

Prima di andare a trovare i nostri genitori – racconta Jana– abbiamo pensato di comprare qualche dolcetto tipico per la Pasqua. Mentre ci incamminavamo verso la nostra pasticceria preferita, tre raffiche sono volate sopra le nostre teste… Una di queste è arrivata nella casa in cui abitava l’amichetta di mia figlia. Lo abbiamo saputo solo dopo, quando, per caso, abbiamo incontrato lei e sua madre, spaventatissime! In quel momento erano uscite a fare una passeggiata nel parco. Meno male che faceva bel tempo e la figlia ha chiesto di uscire…”

Kira e altri 217 bambini uccisi dalla guerra in Ucraina

Meno fortunate sono state la piccola Kira di 3 mesi e sua madre, uccise nella propria casa, alla vigilia della Santa Pasqua. La moglie aveva mandato il marito in farmacia per comprare i pannolini… lui è mancato di casa solo 30 minuti e questi 30 minuti gli hanno salvato la vita, però gli hanno tolto quello che aveva di più caro: la sua famiglia.

 La piccola Kira non ha sicuramente meritato una vita così breve, così come anche gli altri 217 bambini uccisi dalla guerra in Ucraina.

Visitati i genitori, Jana è subito tornata in Moldova: “Qui almeno non sparano (non ancora…), qui i miei figli possono avere una vita serena e in PACE”.

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