BAMBINIXLAPACE. Moldova. David, 5 anni: “Mamma, per il mio compleanno ti regalo un fiore, per avermi dato la vita”

Di soffiare sulle candeline della torta, invece, David non ne ha voglia. Aspetta suo padre, costretto a rimanere in Ucraina, per poter festeggiare al completo, altrimenti racconta: “non è più una festa”

Ha solo cinque anni, ma sembra un ometto maturo, che sa benissimo come aiutare la mamma, che a fatica riesce ad addormentare la piccolina di quattro mesi e a calmare i gemellini che non smettono di fare i capricci a tavola.

David è da poco arrivato al Centro d’Accoglienza Profughi di Edinet, dove insieme alla sua famiglia (la mamma, la zia ed i tre fratellini) ha festeggiato il suo quinto compleanno. Non ha voluto la torta, perché, diceva: “soffiare sopra le candelline quando non si è tutti insieme, non è più una festa”. Infatti, David aspetta suo padre, costretto a rimanere in Ucraina, per poter festeggiare al completo.

Invece, il giorno del suo compleanno, il bambino ci ha tenuto tanto a sorprendere la sua mamma con un mazzo di fiori – per averle dato la vita – facendosi accompagnare al mercato dalla zia materna, per fare l’acquisto.

La vita in Ucraina e gli affetti

Della sua vita in Ucraina, David conserva buoni ricordi… prima che scoppiasse la guerra: le feste in famiglia, i vicini di casa con i quali giocava quando usciva fuori accompagnato dal papà, mentre la mamma rimaneva in casa con i piccolini, l’asilo d’infanzia e gli amichetti che ora “non si sa dove siano spariti”, i giocattoli “che sono diventati neri”. In realtà, i suoi giocattoli sono bruciati inseguito all’esplosione della casa vicina e all’estensione delle fiamme che hanno toccato un pezzo della sua casa. Questo spiega il perché, all’arrivo nel centro d’accoglienza, in Moldova, David afferrasse forte i giocattoli della ludoteca senza volerli mai lasciare.

Da fratello più grande, David sa assumere il suo ruolo e lo fa anche nei confronti degli altri bambini del centro, che come lui, sono scappati dal fuoco della guerra che “ha bruciato le case e le città” del suo Paese. Infatti, David è anche un buon amico-terapeuta per Sasha, una bimba di 6 anni, anche lei arrivata dall’Ucraina, che si rifiuta di comunicare con gli altri, tranne che con lui. David è l’unico che la riesce a calmare quando la bambina ha crisi di pianto e ansia.

Insieme, a piccoli passi, in Moldova

La madre di David è cresciuta senza una famiglia. La sua casa è stata un’istituzione residenziale che accoglieva bambini orfani o provenienti da famiglie disagiate. Ecco perché, anni dopo, appena uscita dall’istituto, ha voluto avere una sua famiglia e prendersi cura dei suoi bambini. Consapevole che l’educazione sia essenziale per una corretta crescita dei figli, tenendo presente anche il trauma della separazione dal padre, a causa della guerra, la madre ha accettato subito di iscrivere David all’asilo d’infanzia, anche se in un Paese diverso.

Di bambini della sua età non ce ne sono tanti al centro; perciò, David ha ricevuto con grande gioia la notizia di essere stato accettato all’asilo d’infanzia della comunità moldava. Gli mancava molto essere circondato dai bambini e giocare con loro. In più, all’asilo di Edinet potrà andarci con altri tre amici del centro, questo grazie all’impegno del personale dell’Associazione Demos che gestisce la struttura d’accoglienza e anche alla generosità della direttrice dell’asilo d’infanzia, nata in Ucraina, ma stabilita da anni in Moldova.

Sostieni anche tu la campagna di Ai.Bi. BAMBINIXLAPACE

Ai.Bi. – Amici dei bambini ha messo in campo una campagna dedicata alla crisi ucraina:  BAMBINIxLAPACE, alla quale anche tu puoi aderire attivando un’Adozione a Distanza per i minori dell’Ucraina. Bastano 0,83 centesimi al giorno.

Oggi aiutare un bambino ucraino in fuga dalla guerra, significa tenere viva la sua speranza che la guerra non è l’ultima parola della sua vita e che anche per lui ci sarà un futuro sereno nella sua terra. EMERGENZA UCRAINA