BAMBINIXLAPACE. Moldova. Ti offro una “placinta” calda per calmare la tua fame e riscaldare la tua anima

Alunel operatore Ai.Bi. Moldova: “Sradicati, affamati, spaventati, spogli, perché sono riusciti a salire sull’autobus solo con i vestiti che avevano indosso e tenendo per mano i figli. Questo è l’unico tesoro che custodiscono… alcuni non hanno neanche i documenti…”

 Alla frontiera di Palanca, che è il primo contatto dei profughi ucraini con la Moldova, continua la distribuzione del kit di primo aiuto che Ai.Bi. offre, per mezzo dei suoi operatori, a chi attraversa il confine verso una nuova vita. Verso un inizio lontano dagli spari e dalle sirene, il cui “suono orrendo permane nelle orecchie anche quando fuori è silenzio” – lo confessano coloro che hanno vissuto per settimane intere, nascosti nel sottosuolo, accompagnati dalle urla che annunciavano un pericolo imminente.

“Forse è per l’ultima volta che sentiamo le sirene” – era il pensiero che si ripetevano ossessivamente nella testa, dopo ogni bombardamento al quale sopravvivevano.

La tenda della pace di Ai.Bi.: la tenda della speranza

Una volta riusciti a lasciare questo purgatorio e ad arrivare in Moldova, al confine, stavolta ad attenderli trovano una tenda della pace. È la tenda di Ai.Bi. che dà loro un benvenuto “umano”, prima di tutto con il tradizionale cibo moldavo: le placinte (focaccie) e qualche bevanda calda e poi magari con una parola di sostegno e con informazioni utili, riguardanti i punti di alloggio e/o smistamento, disponibili in Moldova, per gli sfollati che arrivano dall’Ucraina, nei bus o con le proprie macchine.

Alunel, uno dei nostri operatori, che dal mese di marzo è presente ogni giorno in dogana, per assistere il flusso dei rifugiati ucraini, ai quali offre le placinte calde, insieme ad altri beni di prima necessità (tè, acqua, fazzolettini di carta asciutta e umida, card SIM), ci racconta che di casi tristi ne ha visti tanti – non solo per la tragedia provocata dalla guerra, ma anche per la povertà il cui dolore “è ancora di più forte”.

Ti offro una placinta calda per calmare la tua fame e riscaldare la tua anima 

Alunel ci racconta di molti casi in cui agli operatori è stato chiesto di mettere da parte delle placinte e qualche bottiglia d’acqua, per le stesse madri che passato il confine e messo al sicuro i figli, sarebbero tornate tra qualche ora, o il giorno dopo, per riprendere questo cibo caldo. E arrivano tuttora, perché sanno che per i loro figli questa è la garanzia dell’unico pasto al giorno.

“Sradicati –racconta Alunel– affamati, spaventati, spogli, perché sono riusciti a salire sull’autobus solo con i vestiti che avevano indosso e tenendo per mano i figli. Questo è l’unico tesoro che custodiscono… alcuni non hanno neanche i documenti…”.

Sempre da lui veniamo a sapere di quelle madri, che appaiono loro stesse giovanissime, da non superare i 25 anni, ma che già tengono per mano due o tre figli e in braccio un altro, che ancora allattano. Neanche volendo, possono essere integrate nel campo lavorativo, dovendo occuparsi dei loro bambini.

“Una di queste donne- racconta– il cui viso è difficile da dimenticare, era arrivata quando fuori faceva ancora troppo freddo. Aveva ai piedi le calze di gomma, simili a quelle da spiaggia. Anche i vestiti che portavano i suoi bambini erano fuori stagione. Al vedere le placinte hanno cambiato l’espressione sul viso. Chissà quando avevano avevano mangiato per l’ultima volta e che cosa?” – si chiede Alunel.

Con l’aumentare del flusso degli sfollati, è aumentata anche la quantità delle placinte che offriamo, grazie al progetto “Bambini per la Pace”. Le richieste sono tante e il cibo, anche se doppio, rispetto ai primi mesi, finisce troppo presto.

“La gente sa della nostra presenza e del pasto gratuito, disponibile in dogana, per cui arriva ormai dalle zone limitrofe, dove è riuscita a mettersi al sicuro. Noi siamo contenti che con il poco che possiamo offrire, riusciamo non solo a calmare la fame, ma anche a trasmettere un po’ di speranza per un domani un po’ più sicuro” – conclude Alunel.

Sostieni l’impegno di Ai.Bi. per i bambini dell’Ucraina

Dall’inizio della guerra, Ai.Bi. è impegnata in molteplici attività lanciate all’interno del progetto #BAMBINIxLAPACE, attivo in Ucraina, Moldova e Italia a favore dei bambini ucraini e delle loro famiglie. Chiunque può sostenerli con una donazione una tantum o con l’Adozione a Distanza. Ricordati che tutte le donazioni ad Ai.Bi. godono delle seguenti agevolazioni fiscali.

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