BAMBINIxLAPACE. Una festa della mamma dai molteplici significati

L’8 maggio è la Festa della Mamma, una ricorrenza che mai come in questi giorni si arricchisce di senso: per dire grazie alle mamme che ci sono sempre, che si sacrificano, che non arretrano… E anche per tutte le mamme che accolgono o accoglieranno dei figli che già ora le aspettano

C’è davvero bisogno di una festa della mamma? Per chi è abituato a dare la mamma per scontata, avendola sempre a portata di “sbuffo” quando le cose girano male, o utilmente vicina quando c’è bisogno, la domanda è legittima, tanto che, passati gli anni della scuola, in cui poesie e lavoretti caratterizzano l’avvicinamento a questo giorno, tante volte si finisce per dimenticarsene o viverla come una ricorrenza più commerciale che altro.

Le mamme che portano i figli in salvo dalla guerra

Eppure, se si allarga un attimo lo sguardo, mai come oggi si capisce quanto di una festa della mamma ci sia bisogno. Ce lo sta insegnando il conflitto in Ucraina e le storie dei tantissimi bambini che, proprio grazie alle loro mamme, riescono a scappare e mettersi in salvo. Mamme che stringono le mani per ore e ore, per chilometri accidentati e assordanti di bombe, fino a raggiungere un confine che da un lato significa salvezza e dall’altro significa abbandonare parenti, mariti, amici, anche altri figli… senza sapere quando e se si potranno rivedere.
Mamme instancabili nell’incoraggiare i bambini esausti di camminare; mamme pronte a ore di coda per oltrepassare un checkpoint o per recuperare una focaccia calda sotto la tenda dei volontari. Mamme con il cuore diviso tra chi è rimasto a combattere e chi deve essere portato in salvo. Mamme che fanno la faccia sicura alla luce del giorno e si voltano di schiena per piangere sommessamente la notte, giusto qualche minuto, senza farsi vedere. Mamme che “non hanno fame”, anche se è solo una bugia per lasciare un boccone in più ai propri figli. Mamme che sorridono guardando i loro bimbi tornare a giocare nella ludoteca allestita in un campo profughi e si chiedono per quanto sarà così.
Ma anche mamme invisibili e sole, rimaste ad aspettare i figli andati in guerra, caparbiamente decise a non fuggire anche solo per dimostrare, con la loro muta presenza, di “esserci”.

Per tutte le mamme che “ci sono”. Oggi e domani

Perché, al di là di tante parole e anche un po’ di retorica, la mamma, in fondo, è colei che più di tutte “c’è”. Lo sanno i bambini che hanno perso tutto scappando dalla guerra e che stringono quelle mani sempre presenti, che contengono in loro tutto ciò di cui hanno bisogno.
Così come lo sanno i bambini abbandonati, pronti a chiamare “mamma” non chi li ha messi al monto, ma chi dimostra di volerci “essere”, sempre, ora o quando arriverà.
C’è bisogno sì, allora, di una festa della mamma. Per dire grazie. Per essere “costretti” a dedicare un pensiero alla persona che i più fortunati troppo spesso danno per scontata. Per sentirsi uniti a tutti i figli che, in ogni parte del mondo, hanno una mamma che “c’è”, e a tutti quelli ai quali, per diversi motivi, questo diritto è stato negato. Che anche per loro sia una Festa della Mamma di speranza e di pace.

La pergamena solidale di Ai.Bi. per la festa della mamma

E per festeggiare nel migliore dei modi la ricorrenza, quale segno migliore può esserci della pergamena solidale di Ai.Bi.? Un regalo dal doppio valore: quello di dire grazie alla propria mamma e, nel contempo, sostenere una mamma ucraina in fuga dalla guerra o che, rimasta in patria, prova ad andare avanti e infondere coraggio a chi è lì con lei.
Con l’acquisto della pergamena solidale, infatti, si contribuisce a sostenere la campagna BAMBINIxLAPACE di Amici dei Bambini, un’iniziativa di solidarietà che assicura beni di prima necessità e supporto psicologico alle donne e alle famiglie nei campi profughi della Moldova; porta avanti iniziative di assistenza direttamente in Ucraina; offre accoglienza alle famiglie profughe in arrivo in Italia.
La pergamena solidale per la Festa della Mamma si può acquistare sulla pagina dedicata del sito di Ai.Bi.