Barletta. Le storie dell’anno: Badr, il siriano che parla barlettano

badrE’ passato oltre un mese ormai dalla strage di Parigi, ma la paura e lo smarrimento generati da quegli avvenimenti scuotono ancora le masse, portando in alcuni casi a vere e proprie psicosi, spesso alimentate da una parte della politica. Una di queste è la paura verso lo straniero, che in queste settimane ha conosciuto casi anche eclatanti. Eppure spesso è l’integrazione a farla da padrona, e succede anche a Barletta.

Badr, detto anche “Baddour”, è un 45enne nato proprio in quella Siria al centro del contendere geopolitico delle ultime ore, e viene da Aleppo, una delle città dove il conflitto, soprattutto civile, è stato più pesante. Ma chi lo sentisse parlare il suo fluente e accurato italiano, o lasciarsi andare a “strappi” in barlettano, avrebbe difficoltà a immaginare la sua storia e la sua provenienza: è nella città della disfida dal 1990, ed oggi è titolare del pub “Le notti d’oriente” e coordinatore dello sportello per l’integrazione sociosanitaria degli immigrati.

A Barlettalive racconta il paese che ha lasciato con “un atto molto doloroso”. “Prima del 2011 la Siria poteva competere con qualsiasi altro paese – racconta – per sviluppo, cultura, economia e bellezza”. Incalzato sull’Isis, il cui territorio si estende su parte dell’Iraq e parte della Siria, fornisce la sua idea molto chiara di chi sono i terroristi che lo compongono: “i guerriglieri dell’Isis sono divisi in due categorie, i capi ed i semplici seguaci. I capi sono degli affaristi, che non hanno niente a che fare con l’Islam. I semplici seguaci sono mercenari dell’antipolitica, percepiscono un salario, oppure sono ragazzi strappati con la forza alle loro famiglie ed inviati ai campi di addestramenti”.

“Baddour” ha anche detto la sua sulla questione, calda proprio in questi giorni, del natale festeggiato nelle scuole e dei crocifissi appesi nelle aule: “non si deve modificare la cultura di un luogo. E non riesco proprio a capire perché ci si dovrebbe scandalizzare di un crocifisso in classe. Mi sembra veramente poco intelligente sollevare un problema per una questione del genere”.

Fonte: http://www.barlettalive.it/