Il Bello che fa Bene di Ai.Bi. del 13 dicembre. Max Laudadio: “La vera differenza sta nel donarsi”

Il 13 dicembre torna l’evento di Natale di Ai.Bi. “Il Bello che fa Bene”, nello storico Blue Note di Milano. All’interno delle serata anche l’asta benefica condotta da Max Laudadio, che dice: “questi eventi servono a essere motore iniziale per cambiare”

Manca poco e si accenderà una notte di Luci al jazz club Blue Note di Milano. L’appuntamento con Il Bello che Fa Bene 2023 è per mercoledì 13 dicembre a Milano, nel giorno di Santa Lucia. Una serata che vedrà il culmine delle celebrazioni di Ai.Bi. per il suo 40nnale: furono le favelas del Brasile a tenere a battesimo nel 1983 quella che ancora non sapevamo sarebbe diventata una grande storia arrivata, oggi, a contare circa 4.000  tra bambine e bambini abbandonati diventati figli tramite l’adozione.

L’impegno “storico” di Max Laudadio con Ai.Bi.

La notte di luci nel tempio delle stelle del Jazz vedrà l’esibizione del The Inspirational Choir of Harlem di Anthony Morgan nonché l’Asta Benefica condotta ancora una volta dal presentatore televisivo e amico di Ai.Bi. Max Laudadio.
Lo abbiamo incontrato a pochi giorni dal’evento.

Dunque, Max, sei pronto? Dopo tante aste ed edizioni de “Il Bello che fa bene”, cosa hai in mente di proporre mercoledì 13 dicembre?
Sapete che amo essere un po’ provocatorio in questi eventi o cene di Natale, dove spesso si raccolgono molti fondi perché c’è più disponibilità da parte degli invitati presenti. Ciò nonostante non do nulla per scontato e difficilmente lascio solo alla raccolta fondi il compito di parlare. Ad esempio prima di ogni asta, come nel caso del Bello che fa bene, cerco sempre di chiedere ai presenti di fare attenzione a quale sia l’oggetto reale dell’evento: se sia il lotto da battere e aggiudicarsi o forse qualcosa di più. Nel nostro caso progetti per bambini abbandonati o in difficoltà familiare. Durante queste iniziative, ed è sempre stato così in questi anni con Ai.Bi., a me piace entrare nei dettagli dei progetti, raccontare storie ma anche esperienze che ho fatto io. Sono io il primo testimone di quello che racconto.

Come rinnovare e valorizzare eventi solidali anche con una conduzione come la tua?
Spesso mi trovo coinvolto in iniziative o azioni di “beneficenza”, dove magari si pensa che con un po’ di denaro si possa porre fine a un certo problema, salvandosi la coscienza, in fondo. Ho capito invece, negli anni, che donare è qualcosa di bello ma fine a se stesso. La vera differenza sta nel donarsi. È una differenza sostanziale, donarsi. Ricordiamoci che duemila anni fa, Gesù in mutande ce lo diceva! (ride): non era certo un supereroe ma faceva comprendere, anche attraverso miracoli, che occorre porsi di fronte agli altri con umiltà di cuore, con povertà di cuore e questo vale per tutti, ricchi e poveri.

Spesso in effetti c’è pregiudizio e si pensa che eventi di gala siano autoreferenziali.
Se questi eventi servono a essere motore iniziale per cambiare, perché ciascuno cambi e cominci una attività concreta nel quotidiano, allora tutto ha un senso, questi eventi hanno un senso. Se invece gli eventi benefici sono solo autocelebrazione del proprio ego oppure la dimostrazione della capacità di organizzarli meglio di altri, tutto questo non smuove le coscienze. Magari porta a una ricca raccolta fondi che può servire per sostenere l’associazione, ma non a un vero cambiamento.

Occorre insomma far cadere la patina di ipocrisia…
È uno dei problemi di grandi realtà del non profit che puntano solo sulla raccolta fondi. Serve invece una sensibilizzazione reale e provocatoria rischiando di essere antipatici.
Questo meccanismo con le aziende partner è ancora più forte: quante volte capita di incontrare aziende che devolvono a favore di realtà non profit? Le motivazioni sono molte, dai benefici fiscali, all’immagine, alla compensazione a favore del territorio: ma se devolvo a favore di onlus che si occupano di ambiente perché voglio ripagare il fatto che si inquina, il problema non è donare, ma inquinare meno. Ovviamente lo dico come provocazione, ma è tutto collegato, pensieri e azioni, noi siamo Natura. Ogni nostra azione ha una conseguenza sugli altri.

Come da 22 anni propone anche Ai.Bi.: il bello, può e deve, fare del bene.