Bolivia: cercando le famiglie dei bambini istituzionalizzati

Mensilmente Reyna, l’assistente sociale di Ai.Bi. Bolivia, in collaborazione con le equipe psico- sociali degli istituti dove lavoriamo, realizza viaggi per tutto il Paese per investigare sulle situazioni familiari degli ospiti degli istituti. La legge boliviana, infatti, prevede che un bambino in istituto debba avere una situazione legale chiara, nel senso che non ci devono essere dubbi sull’esistenza o meno di una famiglia. Questo significa che bisogna chiarire se il bambino è orfano o abbandonato e, nel caso sia abbandonato, capire le motivazioni dell’abbandono che possono essere incapacità genitoriale, gravi problemi economici o gravi problemi di salute psicofisica dei genitori.

Questo è un compito del servizio sociale nazionale che, spesso, presenta gravi lacune sia a livello di personale che economico. Per questo motivo Ai.Bi. cerca di venire in supporto alle autorità competenti e aiutarle a svolgere queste importantissime indagini.

Le utlime investigazioni si sono diretta verso alcune zone a nord di La Paz, esattamente a Coroico, Tipuani, Unutuluni, Chima, Chuquini e Puerto Rico.

Questi viaggi ci hanno permesso di chiarire varie situazioni legali. Ora il panorama è molto più definito e sarà possibile procedere nel modo più idoneo. Per i bambini che abbiamo scoperto avere una famiglia che non può farsi carico della loro sussitenza, possiamo prevedere un piano di incontri da noi facilitato per far si che non si perdano i legami affettivi. Per coloro che, invece, non hanno nessun tipo di famiglia alle spalle, si potrà procedere con quella che viene chiamata “inesistenza di filiazione” che permetterà ai bambini di trovare una famiglia sostituta.

La realtà sociale dell’interno del Paese è drammatica. La nostra assistente sociale ha potuto constatare la presenza di una serie infinita di problemi (alcolismo, tossicodipendenza, violenza intrafamiliare, maltrattamenti psicofisici a danno dei bambini, gravidanze precoci, malattie sessualmente trasmissibili ecc..) che fanno capire, ma non giustificano, l’alto tasso di abbandono dei bambini.