Bolivia: “Sei mio figlio adottivo”

Setting: un genitore che assume il ruolo di un bambino adottato e due genitori di fronte che cercano di rispondere alle sue domande. Perché sono così differente da voi, papà e mamma? Nella scuola i miei amichetti mi hanno detto che sono adottato.

Il bimbo chiede poi, che cosa significa che sono adottato? I due genitori cercano le risposte, si guardano, si sentono nervosi, inizianoa sudare, si fissano negli occhi, come per dire “cosa rispondiamo”?

Durante l’elaborazione dell’esperienza appena realizzata un genitore del gruppo chiede: “ E’ proprio necessario parlare di queste cose”?

Questo è un momento del corso di formazione dei genitori adottivi di La Paz, appoggiato e animato da Ai.Bi. e organizzato dal SEDEGES.

Una rappresentante dell’associazione dei genitori adottivi “ Familias del Corazon”  interviene raccontando la sua esperienza e dicendo che l’adozione è un cammino che si deve fare con il figlio e durante il percorso nascono domande e risposte in modo naturale. Non esistono scorciatoie per nessun genitore, anche se la voglia di cercarle è forte!

Quello che sta succedendo nel setting è una rappresentazione di quello che succede poi nella vita di tutti giorni con il proprio figlio.

Questi concetti vengono rafforzati anche dall’esperienza di Carlos, un giovane di 28 anni ingegnere biomedico, che è partito da un istituto di La Paz all’età di 2 anni per andare a Bergamo con i suoi genitori adottivi.

Queste sono solo alcune scene di quello che sta succedendo alle cinquanta coppie che si stanno preparando per essere genitori.

Desideri e dubbi, paure e voglia di essere genitore, preoccupazioni per lanciarsi in una nuova avventura; sono le emozioni emerse in questo secondo corso di formazione. Essere genitore adottivo è un orgoglio, un sentimento che anche in Bolivia si comincia a condividere.