La novità. Da ottobre bollette mensili per luce e gas con prezzi sganciati dalle speculazioni della borsa di Amsterdam

L’Autorità di regolazione ha confermato la possibilità di fatturare bollette mensili per luce e gas e ha deciso di calcolare i prezzi del gas sulla media di quelli registrati sul mercato italiano e non più sull’indice Ttf di Amsterdam più sensibile alle speculazioni

La campagna elettorale ha fagocitato più o meno qualsiasi altro argomento nelle ultime settimane, fatta eccezione per le drammatiche vicende dell’escalation decisa da Putin per quel che riguarda il conflitto in Ucraina. Il fatto che se ne sia parlato meno, però, non significa che le cose non siano andate avanti: per esempio, il prezzo dell’energia non ha certo “messo in pausa” la sua salita.

Bollette mensili per luce e gas per dilazionare le spese

In attesa che il prossimo governa prenda in mano il problema e provi a studiare soluzioni più strutturate, una buona notizia arriva dall’Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) che, accogliendo una richiesta dell’Unione Nazionale Consumatori, ha deciso che a partire dal mese di ottobre le bollette del gas potranno avere cadenza mensile e non bimestrale. Per ora il provvedimento riguarda solo chi è in regime di maggior tutela (oltre 7 milioni di utenze domestiche), ma non ci sono veri ostacoli affinché il provvedimento possa essere messo in atto da tutti gli operatori. D’altra parte la fatturazione bimestrale è una convenzione che non ha nessun vincolo ed effettivamente esistono già operatori che rilasciano le fatture a cadenza mensile così da permettere agli utenti di tenere più sotto controllo i consumi e dilazionare meglio le spese.

Prezzo del gas sganciato dalle speculazioni dell’indice Ttf della borsa di Amsterdan

Se questa è la novità più “mediatica” e facilmente comprensibile dai consumatori, la notizia più importante è un’altra, ovvero la decisione di sganciare il prezzo del gas italiano da quello stabilito alla borsa di riferimento dei prezzi europei di Amsterdam. In pratica, il prezzo del gas sul mercato italiano non verrà più stabilito in base alla Ttf di Amsterdam, ma rispetto alla media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso PSV italiano. Questa mossa dovrebbe consentire – come comunicato da Arera stessa – di poter “trasferire con tempestività ai clienti finali il beneficio di eventuali iniziative europee di contenimento dei prezzi delle commodity energetiche”.
C’è infine, una terza novità che coinvolge i consumatori: la decisione di aggiornare le tariffe non più “ex ante”, ma “ex post”, dividendo, quindi, l’aggiornamento dei prezzi del gas da quelli dell’elettricità. La conseguenza più immediata è che a fine settembre verranno aggiornati i prezzi delle tariffe della luce, mentre quelli del gas saranno rimandati ai primi giorni di novembre. Da un lato, in questo modo si eviterà che le famiglie italiane paghino i prezzi esagerati raggiunti dal gas ad agosto, come sarebbe stato con il prezzo stabilito “ex ante”. Di contro, stabilire il prezzo “ex post” apre alla possibilità di dover ricalcolare gli importi relativi al costo della materia prima fatturati in precedenza, con la conseguenza di ritrovarsi a pagare un conguaglio nella bolletta successiva. Diverse associazioni hanno già evidenziato che in questo modo viene meno la trasparenza sui prezzi e l’impossibilità per i consumatori di conoscere il costo del gas prima del consumo, ma solo a posteriori.

Per il 2023 la spesa di luce e gas potrà superare i 5mila euro a famiglia

Quello su cui ci sono pochi dubbi sono gli aumenti che stanno per arrivare con il prossimo adeguamento dei prezzi: come riporta RaiNews, Assoutenti ha stimato un rialzo della spesa per l’energia del 92% nel biennio 2021- 2022, con una spesa media per le famiglie che si attesterà, per il 2022, sui 1.516 euro per il gas e i 1.042 euro per la luce. Peggio andrà nel 2023, con le previsioni dell’Associazione che, senza modifiche degli attuali scenari, stimano la spesa energetica complessiva delle famiglie a 5.266 euro a famiglia. Sicuramente uno dei primi grattacapi che il nuovo governo si troverà a dover affrontare.