Bolzano. Genitori migranti: anche lontano da casa si può ritrovare l’accoglienza

In pieno svolgimento il progetto di sostegno alla neo genitorialità delle famiglie migranti realizzato con il contributo dell’Agenzia per la Famiglia-provincia Autonoma di Bolzano.

Un percorso di sostegno dedicato ai genitori migranti con figli piccoli ospiti delle strutture di secondo livello della Caritas. È questo l’interessante progetto di cooperazione che è stato organizzato da Ai.Bi. Bolzano e che ha visto il coinvolgimento di di una quarantina di famiglie ospiti in due strutture di accoglienza: casa migranti Noah a Prissiano e casa migranti Arnika a Merano.

L’iniziativa che ha avuto inizio a novembre del 2019, ha subito uno stop a causa del lockdown fino al mese di maggio, per poi riprendere attivamente in estate.

Cinque incontri sui temi della genitorialità

Due le proposte di sostegno che sono state presentate ai neogenitori: un ciclo di 5 incontri sui temi riguardanti la genitorialità e l’offerta di una serie di colloqui di sostegno alle coppie che lo richiedevano.

Molti gli esperti coinvolti che si sono confrontati con le famiglie su alcuni temi importanti per la cura dei loro piccoli. Un medico ha illustrato l’importanza della sana alimentazione e le malattie comuni dei bambini. Due psicologhe hanno trattato i temi delle regole in famiglia e del corretto uso della tecnologia da parte dei più piccoli. Un’assistente sociale ha parlato di biculturalismo nei bambini e del modo di gestirlo correttamente in famiglia. Diversi anche gli spunti di approfondimento che sono emersi negli incontri, legati in particolare alle culture di appartenenza dei genitori, ai differenti approcci alla genitorialità ed alle difficoltà a comprendere alcuni aspetti della cultura italiana.

Confronto e riflessione sono stati i fili conduttori  del progetto.

La solitudine di vivere la propria genitorialità senza l’ausilio della “famiglia estesa” è stato uno tra gli argomenti più sentiti da parte dei partecipanti agli incontri. Le famiglie hanno potuto così confrontarsi con altri genitori e conoscere il parere degli esperti su molte tematiche, con la possibilità di approfondire i vari argomenti in colloqui individuali.

Successo per il progetto che prenderà il via anche in una terza struttura

Mentre i genitori seguivano gli incontri, i bambini sono stati accolti dalle operatrici di Ai.Bi. che hanno riferito di come sia stato interessante notare la graduale fiducia che le mamme, mano a mano acquisivano, nell’affidargli i loro figli. L’osservazione delle relazioni tra bambini e le reazioni dei piccoli nel gioco libero e strutturato, hanno inoltre aiutato gli esperti a capire meglio anche le difficoltà delle famiglie.

Ora il progetto è in procinto di prendere il via in una terza struttura di accoglienza, ma ha riscosso talmente tanto successo che anche le due case migranti in cui si è appena concluso hanno chiesto la possibilità di ripetere ancora l’esperienza!