Bolzano. L’Italia chiama, l’Africa risponde. Scambi culturali tra studenti per la reciproca conoscenza

Educare per innovare: le attività promosse da Ai.Bi. di Bolzano creano ponti di conoscenza e solidarietà per un futuro di cooperazione e protezione internazionale. Un arricchimento personale e professionale, sia per gli studenti in Italia sia per quelli dei paesi africani

Incontrare i giovani che sognano un futuro professionale e di volontariato nella cooperazione internazionale e nei servizi sociali a livello internazionale è una delle attività che la sede Ai.Bi. di Bolzano da tempo conduce e promuove: attività che consente agli studenti di conoscere meglio, nel concreto, i dettagli di una professione complessa, frutto di un insieme di competenze specifiche, conoscenza dei contesti internazionali e motivazione personale.
In più, lo scambio culturale che ne deriva è fonte di arricchimento personale e professionale, sia per gli studenti in Italia sia per quelli dei paesi africani.

Il progetto per il Ghana

Nel mese di aprile gli studenti del corso di Laurea in Servizio Sociale di Bolzano hanno potuto conoscere il progetto ‘Care for Ghana’ illustrato in aula da Michela De Santi insieme alla professoressa Elisabeth Bergher.
La particolare lezione – dedicata al servizio sociale internazionale e ai progetti di cooperazione internazionale – è stata dedicata ad uno scambio di esperienze tra gli studenti e gli operatori e funzionari ghanesi, impegnati nel progetto, collegati da remoto: con la mediazione dei referenti di Ai.Bi., l’incontro ha stimolato la curiosità degli studenti, interessati al sistema di protezione dei minori fuori famiglia in Ghana.
Lo scambio culturale è proseguito con un incontro online tra Università di Bressanone e operatori e funzionari del Ministero ghanese, anche in questo caso dopo una lezione per gli studenti sul servizio sociale internazionale e la cooperazione internazionale. Con l’occasione i referenti ghanesi e quelli di Ai.Bi. hanno dialogato sui rispettivi sistemi di protezione per l’infanzia, dove è stata valorizzata la misura dell’affido come prima misura da attivare.

Il progetto in RDC

Una lezione analoga è stata condotta, in merito al progetto di cooperazione attivato da Ai.Bi. in Congo, al CeSdiSs – Centro Studi di Servizi sociali, insieme agli studenti universitari del corso di Laurea di Goma.
Obiettivo di questo momento di confronto è stato l’avvio di una mappatura di strutture per minori a Goma, in base a un elenco di strutture che gli stessi studenti hanno indicato tra quelli accreditati.
Gli studenti sono stati molto partecipi e attivi tanto che chiedono ai colleghi italiani di ricevere testi specifici sul servizio sociale, in quanto è difficile reperire nel loro paese e documentazione e libri aggiornati.
La realtà congolese dei minori fuori famiglia è preoccupante e, in base a uno studio del 2016 di un professore dell’ateneo ghanese: rispetto ai 53 standard indicati dal Ministero congolese, nessun istituto o struttura pare rispetti questi parametri. Non solo, secondo gli esperti dell’università la situazione sarebbe peggiorata.
Ora il CesdiSs è al lavoro per elaborare i dati raccolti per proporre la griglia di rilevazione; successivamente gli studenti congolesi, divisi per gruppi, faranno la rilevazione con l’autorizzazione del Ministero.

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