CAI, eppur si muove. Prima e ancor parziale verifica sui requisiti d’idoneità degli Enti.

CAI verifica i requisiti di idoneità degli enti accreditati. Si legge nella nota stampa pubblicata sul sito della Commissione per le adozioni internazionali lo scorso 4 aprile. Si attende ora albo degli enti aggiornato

La Commissione per la Adozioni Internazionali informa con una nota pubblicata sul proprio sito lo scorso 4 aprile “che le verifiche biennali avviate, con delibera n. 1/2017/SG del 12 settembre 2017, nei confronti degli enti autorizzati (EEAA), sono giunte in fase conclusiva. Una prima parte delle verifiche si è già conclusa e nelle prossime riunioni la Commissione provvederà a deliberare su quelle residue.”

Si tratta di una prima e ancor parziale verifica della sussistenza dei requisiti degli EEAA (enti autorizzati per le adozioni internazionali) condotta prevalentemente sui criteri di : proporzionalità tra adozioni concluse e numero di conferimenti di incarichi pendenti; organizzazione dell’ente con riferimento alle sedi e al personale; completezza delle informazioni fornite nella relazione sulle attività e rispetto dei tempi d’invio della stessa e del bilancio consuntivo (ex art.14, comma 1 lett. e del D.P.R. 108/2007) con positiva valutazione di quegli enti che hanno fatto certificare il proprio bilancio da società di revisione contabile.”

Siamo soddisfatti che il tema “verifica degli enti autorizzati” sia ritornato nell’agenda della Commissione, ma siamo, altrettanto, consapevoli che questo è solo un  punto di partenza e non di arrivo se vogliamo rilanciare le adozioni internazionali, restituendo fiducia ai potenziali genitori adottivi e risolvere la piaga dei contanti all’estero  in uso a qualche Ente.” afferma Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini – “La trasparenza, tracciabilità e, dunque, legalità nell’utilizzo delle risorse economiche da parte di tutti gli enti autorizzati per le adozioni internazionali – da anni richiesta da Ai.Bi. –  con conseguente obbligo di bilancio certificato per tutti gli enti autorizzati, possibilmente per mezzo di una società di revisione contabile unica e in capo alla stessa Commissione, resta, in conformità con quanto espressamente previsto nel testo dell’articolo 18 delle Linee Guida CAI in assoluto il primo criterio di verifica di sussistenza dei requisiti d’idoneità ad operare degli enti autorizzati e non un “mero requisito di gradimento”.

“Il settore delle adozioni internazionali – rincara Griffini –  esige controlli: continui e diffusi.”

“Infine “ – si legge nella nota della Commissione –“ è stata inclusa nella valutazione anche l’assenza di segnalazioni significative da parte di aspiranti genitori adottivi.” Dal 15 maggio 2018, con l’attivazione online del  Portale “Adozione Trasparente”, gli aspiranti genitori adottivi che hanno già conferito l’incarico ad un Ente autorizzato, ma non hanno ancora concluso la procedura di adozione internazionale, possono seguire online, in tempo reale, i passaggi fondamentali della propria procedura di adozione internazionale: dal decreto di idoneità fino alla relazione post-adozione.

All’indomani di questa prima nota, si attende ora dalla CAI un aggiornamento dell’albo degli enti autorizzati per le adozioni internazionali e nuovi passi nel delicato ma fondamentale compito di vigilanza sull’operato degli enti, che la normativa le assegna, e di supporto e tutela delle famiglie adottive.