La buona notizia: cala il prezzo del gas. Da novembre bollette meno salate

Stoccaggi pieni e minore richiesta da parte del mercato: sono questi i motivi che hanno portato a una sensibile riduzione del prezzo del gas, arrivato a circa 120 euro per MWh rispetto agli oltre 350 di fine agosto

Dopo oltre due anni in cui gli italiani hanno imparato a fare giornalmente i conti con contagi, ricoveri e morti legati al Covid, da ormai diverse settimane alla routine quotidiana degli aggiornamenti se n’è aggiunto uno nuovo: quello relativo al prezzo del gas.
Fino a oggi, l’esercizio aveva più che altro riservato brutte notizie, con un trend al rialzo che sembrava non avere fine e che aveva fatto scattare tutti i possibili allarmi in vista dell’inverno, con conseguenti accorgimenti anche a livello istituzionale per regolamentare l’accensione dei riscaldamenti nell’ottica di risparmiare sui consumi.

Prezzo del gas sceso di due terzi rispetto a fine agosto

Gli ultimi giorni, però, hanno riservato delle sorprese di segno opposto e, anche se è presto per lasciarsi andare a un bel sospiro di sollievo, i segnali fanno pensare che le bollette sui consumi dai mesi di novembre in avanti potrebbero essere meno salate.
Il principale fattore a sostegno di questa prospettiva è il crollo del prezzo del gas, arrivato a 120 euro a MWh dopo aver superaro, nelle fasi peggiori, anche i 350 euro a megawattora. Una riduzione di due terzi che senza dubbio offre una prospettiva diversa rispetto a quella che, verso fine agosto, aveva provocato un panico generalizzato. Naturalmente, le prime bollette in arrivo, che si rifanno ai consumi dei mesi di settembre e ottobre, dovranno fare i conti con i rincari precedenti, ma per quelle che seguiranno ci sono concrete possibilità di vedere cifre finali più basse.
Per l’elettricità gli effetti si vedranno a partire da gennaio, visto che il prezzo della luce è fissato ancora trimestralmente al contrario di quanto è stato deciso per il gas, ma, secondo quanto ha dichiarato a Radio 24 Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia: “Possiamo sbilanciarci parecchio, nel senso che con estrema probabilità, altissima probabilità, non ci saranno più aumenti e probabilmente ci sarà un calo nell’ordine del 15-20%”.

Stoccaggi pieni e contrazione del mercato

Al calo del prezzo ha contribuito l’ottimo livello raggiunto dagli stoccaggi, e questa è senza dubbio una notizia positiva, ma anche la minore richiesta del mercato, che in settembre è stata del 16% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un dato, questo, che positivo non è, perché se la riduzione del settore civile è stata del 6%, grazie al clima più mite, il calo del comparto industriale rispetto a settembre 2021 è stato addirittura del 22,5%, sintomo di come le aziende abbiano dovuto ridurre o fermare le produzione davanti ai prezzi troppo alti del gas. La prospettiva di un calo generale dei prezzi, dunque, è una buona notizia per tutti e apre una finestra di speranza sul futuro, anche se le incognite del mercato e di quanto accadrà sugli scenari internazionali rimangono elevate.