Cambogia: il Paese e la lotta all’HIV/AIDS

La giornata mondiale contro l’AIDS, celebrata il 1^ dicembre in tutto il mondo, ha riaccesso i riflettori sulla diffusione di questa malattia in Cambogia.

I dati piú recenti parlano di una riduzione dei tassi di nuove infezioni negli ultimi anni, ma sono sicuramente necessari ulteriori azioni per raggiungere tutti i gruppi a rischio, come i lavoratori del sesso, le persone con dipendenza da sostanze stupefacenti, i figli di coppie in cui uno o entrambi i componenti hanno la malattia. Le cifre dicono che ogni giorno in Cambogia muoiano 6 persone per AIDS e ci siano 4 nuove infezioni. Sono 70mila le persone che convivono con questa malattia ed oltre 30mila gli orfani o i bambini vulnerabili che bisognano di cure e servizi perché giá malati o perché potenzialmente infettati.

Anche negli asili nido seguiti da Ai.Bi. ci sono diversi bambini che hanno il virus HIV o l’AIDS. Questi piccoli, che spesso sono orfani e che sono cresciuti dai nonni o da altre famiglie del villaggio di origine dei genitori, hanno bisogno di maggiori attenzioni dal punto di vista della cura, della salute e dell’alimentazione.

Il fatto che i bimbi frequentino con costanza gli asili permette alle educatrici di avere la situazione maggiormante “sotto controllo”: tutti i giorni possono costatare se il minore sta bene, se accusa particolari sintomi, la reazione del suo corpo ai farmaci antiretrovirali (anche se non tutte le famiglie possono permettersi queste cure, molto molto costose e completamente a loro carico). Possono assicurarsi che il bambino mangi tutto quanto gli viene servito (riso, verdure, carne o pesce, frutta e un dolcetto come merenda), anche alla luce delle ricerche scientifiche che vogliono che una dieta sana con l’andar del tempo rafforzi il sistema immunitario e aiuti nella lotta a questo fortissimo virus.

I compiti delle educatrici non si limitano solo al piccolo: offrono un importante supporto alla sua famiglia, sia attraverso i corsi formativi che vengono periodicamente proposti dagli asili, sia attraverso un ascolto quotidiano, uno scambio verbale confortante e che aiuti il nucleo a non sentirsi solo e indifeso in questa vera e propria guerra per la salute.

Se la prevenzione rimane il passo piú importante per sconfiggere l’HIV/AIDS, siamo peró sicuri che garantire un’infanzia serena e il piú possibile in salute ai nostri giovanissimi ospiti degli asili – malati o no – sia un impegno altrettanto fondamentale e non trascurabile.