Cina. Cambiano i requisiti per le adozioni internazionali: tempi più veloci e limiti di età dei coniugi più alti

cina2Novità interessanti arrivano dalla Cina.  Per le coppie che vogliono accogliere, tramite l’adozione internazionale, i bambini del grande Paese asiatico, infatti, il “China center for children’s welfare and adoption” (l’autorità centrale per le adozioni internazionali della Repubblica Popolare Cinese) ha modificato alcuni requisiti nell’ottica di velocizzare i tempi di abbinamento, favorire l’adozione stessa e  ampliare le possibilità per i potenziali genitori di accogliere in casa un piccolo cinese. Le novità principali riguardano il limite di età massimo che devono avere i potenziali genitori, lo stato di salute e il reddito.

Entrando nello specifico: entrambi i coniugi devono avere un’età minima di 30 anni e la differenza massima di età con il bambino deve essere di 50 anni: prima, invece, i 50 anni erano l’età massima che i coniugi potevano avere solo per adottare uno special need.

Entrambi i partner devono avere una adeguata condizione fisica e mentale e non devono presentare disabilità intellettuali; HIV positivo o AIDS conclamato; Schizofrenia e disordini mentali. Però se uno dei coniugi ha tali problematiche con lievi sintomi ma tenuti sotto controllo da medicinali a baso dosaggio, la coppia è esente dalla limitazione.

Per quanto riguardacecità, bassa visione ad entrambi gli occhi o cecità ad un occhio senza la protesi, sordità e/o mutismo: la coppia che adotta un bambino con la stessa condizione o se uno dei due coniugi è completamente sano, è esente da questa limitazione.

I due partner non devono avere disfunzioni degli arti o del tronco, severe malformazioni facciali, malattie che richiedono trattamenti a lungo termine e che possono influire sull’aspettativa di vita, inclusi tumori maligni, lupus erimatosus, nefrosi, epilessia, sclerosi multipla ecc. Però se uno dei due coniugi è completamente sano e l’altro soffre di una di queste malattie, ma è sotto controllo e sta bene, la limitazione non vale: questa è un’importante novità rispetto al passato.

Stessa cosa vale per i trapianti. Se uno dei due coniugi è completamente sano e l’altro ha subito un trapianto da più di 10 anni e sta bene, la limitazione non vale.

 Infine per quanto riguarda il benessere economico della famiglia accogliente: almeno uno dei membri della coppia deve avere un impiego stabile. L’introito annuale della famiglia deve essere al minimo di 10.000$ per ogni membro della famiglia (incluso il bambino che verrà adottato). L’introito annuale non include pensioni, sussidio di disoccupazione e sussidi governativi: prima invece sì. Nel caso in cui il reddito netto non raggiunga la cifra richiesta, ma sia nella media degli standard locali, la limitazione può essere superata a fronte di valida certificazione.

Inoltre cambiano anche i tempi massimi per l’abbinamento: 3 settimane anziché 2 mesi per gli special need, e 2 mesi anziché 3 mesi per gli special focus. Rimane invariata l’attenzione per la condotta morale che devono avere i coniugi, che oltre a dover avere abbastanza tempo ed energie per prendersi cura dei figli, compreso quello adottivo, nessun partner deve avere alcuna condanna ed entrambi devono avere una storia di comportamento onorevole e buone caratteristiche morali. Inoltre si precisa che i partner devono ricevere una formazione prima dell’adozione e devono dimostrare di essere in grado di fornire un accogliente ambiente familiare capace di far fronte ai bisogni del bambino abbandonato e provvedere al suo sviluppo, e alla comprensione dei particolari rischi (incluse potenziali malattie, ritardo nello sviluppo e difficoltà di adattamento post-adozione) che possono derivare da un’adozione internazionale.