Cina. L’appello di Chang (6 anni): “Sono stato operato di anchiloglossia e ora riesco ad urlare ‘Voglio anch’io un papà e una mamma!”

treno

E’ stato abbandonato alla stazione dei treni avvolto nella sua copertina da cui sbucava solo un bigliettino con il suo nome e la data di nascita. Un piccolo fagotto salvato da alcuni pendolari che nella fretta della coincidenza dei treni, si sono accorti di quel “bagaglio” speciale adagiato vicino la biglietteria. Chang (nome di fantasia) ha così vinto la sua prima grande battaglia: quella telefonata di un anonimo passeggero al comando di pubblica sicurezza, lo ha strappato dall’anonimato e da probabile morte.

Chang è stato, così, portato all’istituto, dove vive fin dal primo giorno, rallegrando tutti con il carattere vivace e felice. Una serenità e spensieratezza che non lo hanno mai abbandonato nonostante i suoi primi anni di vita non siano stati facili: a 3 anni il piccolo Chang, affetto da anchiloglossia, è stato sottoposto a un intervento chirurgico di routine per estendere il frenulo linguale. Operazione perfettamente riuscita.

Chang è un tipino tutto pepe: è molto attivo, vivace, gli piace giocare con gli amichetti, è energico e ama interagire con tutti, grandi e piccini. Il suo giocattolo preferito sono le macchinine. Tra i suoi hobby preferiti…dormire! Ama fare i pisolini… ma giusto il tempo di ricaricare le batterie e ripartire in quarta.

Frequenta ancora la scuola materna all’interno dell’istituto perché è stato valutato un ritardo dello sviluppo. Parla molto poco, ma sorride molto e in casa è bravissimo! Aiuta a pulire, a riordinare i giochi, a lavare i panniE’ proprio un bravo ometto e ha voglia, tanta voglia di una mamma e un papà!

Ama il congee, la verdura a pezzetti, carne tritata, pane al vapore, sfarinati e riso, la salsiccia e la  frutta. Un bambino insomma “come tutti gli altri”…a cui manca però una cosa più di tutti: una famiglia. Una mamma e un papà. Una casa da “invadere” con le sue risate e i suoi giochi. Gli mancano dei nonni da cui farsi raccontare le fiabe per addormentarsi e dei cuginetti con cui crescere. Gli manca una scuola dove iscriversi e farsi degli amici nuovi. Gli manca una vita “normale” fatta di famiglia e feste tra parenti di cui finora non ha potuto godere e di cui ne ignora il valore e il significato. Chang ha, insomma, bisogno di vincere l’ennesima sua battaglia: quella (probabilmente) più importante. Dopo essere stato strappato al freddo della stazione ferroviaria e avere superato l’intervento per l’anchiglossia, deve vincere il suo biglietto per la vita: quel treno che lo porti dritto  verso una famiglia in Italia.

Vuoi staccarlo tu il biglietto di sola andata per l’Italia per il piccolo Chang?

L’unica cosa, infatti, che potrebbe salvarlo è una famiglia adottiva: una mamma e un papà che gli assicurino la loro presenza nel futuro, ora e domani. Dei punti di riferimento su cui fare affidamento, davanti ai quali abbassare le proprie difese e da cui imparare amare gli altri e la vita. Se volete salvare la vita di questo piccolo grande combattente, potete cliccare qui, dove sono riportate ulteriori info sul nostro bimbo e candidarvi ad essere i suoi genitori. Lui sta aspettando solo voi.